Si è spento «Giannino» Ghidini vittima di un sequestro-lampo

L’attuale Ghidini Lighting, lo stabilimento dove era iniziata l’attività della storica Ghidini Illuminazione
L’attuale Ghidini Lighting, lo stabilimento dove era iniziata l’attività della storica Ghidini Illuminazione
L’attuale Ghidini Lighting, lo stabilimento dove era iniziata l’attività della storica Ghidini Illuminazione
L’attuale Ghidini Lighting, lo stabilimento dove era iniziata l’attività della storica Ghidini Illuminazione

Fabio Zizzo Lumezzane è chiamato ad affrontare un nuovo, ennesimo, lutto tra gli imprenditori che hanno reso celebre la cittadina il paese in tutto il mondo per le sue attività. È morto a 77 anni Giampietro Ghidini, «Giannino» come tutti lo conoscevano in Valgobbia, un diminutivo per distinguerlo tra i numerosi rappresentanti della famiglie che portano questo cognome molto diffuso. LA STORIA di Ghidini è simile a quella di tanti altri che a Lumezzane si sono fatti da soli, grazie ad una creatività ed entraprendenza che lo hanno messo alla guida di una storica azienza. Nel 1974 in via Monsuello a San Sebastiano aveva infatti aperto lo stabilimento della Ghidini Illuminazione - poi diventata Ghidini Lighting e ceduta negli scorsi anni - per occuparsi della produzione di apparecchi ed elementi di luce da esterno. Di recente la decisione di cedere l’attività e di mantenere solo una fabbrica a Bione, in Valsabbia. Ma il nome di Ghidini era salito agli onori della cronaca per l’odissea che aveva vissuto nove anni fa, nel 2011. L’imprenditore era spesso all’estero per raggiungere alcune aziende in cui aveva degli interessi; tra queste la «Giada Trading» di La Paz, in Messico. Proprio qui Ghidini aveva una tenuta in cui si fermava per essere più vicino all’attività legata al riciclo di materiali ferrosi. Una sera dell’ottobre 2011, al momento di rientrare a casa, l’imprenditore si era trovato circondato da tre banditi che lo avevano sequestrato. Portato in un nascondiglio, i malviventi lo avevano minacciato e costretto a firmare dei documenti con i quali cedeva la sua azienda. Nel frattempo l’allarme era scattato in Italia, i famigliari avevano denunciato la scomparsa del congiunto, mentre in Messico l’imprenditore lumezzanese riusciva a raggiungere l’ambasciata italiana che aveva provveduto a rimpatriarlo velocemente. Di quel sequestro-lampo nel corso del tempo si sono occupati anche i carabinieri della stazione valgobbina, mentre cercava di uscire da quella breve ma terribile esperienza. Ora a Lumezzane lo piangono parenti, amici, dipendenti e collaboratori. IL DECESSO risale a giorni fa, ma solo giovedì la notizia si è diffusa un paese. Ghidini lascia la moglie Ivana e i figli Alessandro, Fiorenza, Federica, Alberto e Francesca, i fratelli Roberto e Santina. La salma è stata ricomposta nella sala del commiato Benedini di Sant’Apollonio, alle 15 sarà tumulata nel cimitero Unico e con una cerimonia ridotta a causa delle disposizioni sanitarie in corso. Con Giampietro «Giannino» Ghidini scompare un altro personaggio conosciuto, dopo Benedetto Patti, Giampietro Ghidini omonimo del 77enne ed Evaristo Bertoli deceduti nell’ultima settimana in una lunga e tragica sequenza. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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