Rifiuti, il Comune chiude al porta a porta

di Fabio Zizzo
Nelle ultime settimane sono cresciuti gli episodi di inciviltà anche nel centro della Valgobbia
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Nelle ultime settimane sono cresciuti gli episodi di inciviltà anche nel centro della Valgobbia
Nelle ultime settimane sono cresciuti gli episodi di inciviltà anche nel centro della Valgobbia

Lumezzane è l’unico paese di grandi dimensioni in valle che sul fronte della raccolta dei rifiuti non dispone del sistema porta a porta. Umido (marrone) e indifferenziato (grigio) vanno gettati nei cassonetti dotati di calotte, mentre carta, plastica e vetro finiscono nelle campane. Tutti allineati in piccole isole che i cittadini possono raggiungere svolgendo il dovere civico in un solo momento e senza fare il giro del paese. A meno che, come spesso capita, le calotte siano guaste o gli altri cassonetti troppo pieni. A quel punto capita che i rifiuti vengano abbandonati per strada. NEGLI ULTIMI giorni una voce ha cominciato a girare per le vie di Lumezzane: il Comune sarebbe intenzionato a sperimentare il sistema del porta a porta. Da via Monsuello l’assessore Andrea Capuzzi, titolare della delega ai Rifiuti, smentisce e dice di voler proseguire con l’attuale sistema. Capuzzi, già nell’amministrazione proprio con la delega anche ai rifiuti dal 2009 al 2014 (sindaco Silverio Vivenzi), è il «padre» dell’iniziativa che ha cambiato le abitudini dei cittadini, portandoli a dividere la spazzatura prima di recarsi ai cassonetti. Una novità che ha portato il livello di differenziata dal misero 40% precedente al nuovo sistema all’attuale 77% con il più recente meccanismo di calcolo. E nonostante il «no» al porta a porta, di fronte al fenomeno dei sacchetti abbandonati non sono pochi i cittadini che si dicono a favore se dovesse essere introdotto. Viste anche le esperienze positive di altri paesi vicini e in provincia. «MA LUMEZZANE non è molto adeguata per questo sistema - afferma l’assessore - Sono migliori i cassonetti, seppur con le calotte, che danno maggiore libertà, come è sempre stato». A questo bisogna però anche aggiungere che l’attuale amministrazione ha le mani legate: la precedente giunta ha infatti deciso di prorogare l’attuale contratto con Aprica che gestirà il servizio fino al 2024. E allora quale soluzione per fermare chi lascia la spazzatura fuori e creando il paradosso di piccole discariche ai piedi dei cassonetti? «Per quanto riguarda i guasti, si sono ridotti con l’inversione delle calotte tra umido e indifferenziato, ma con Aprica stiamo lavorando a ulteriori rimedi. E andiamo avanti con l’ispettore ambientale e le fototrappole» aggiunge l’assessore che anticipa il vero obiettivo. «Stiamo già partendo dalle scuole per educare gli studenti ed entro l’anno faremo nuovi incontri di informazione, magari anche ai mercati, per gli adulti. Serve il rispetto della legge - conclude l’assessore - ed è ovvio che chi continua nella pessima abitudine sarà sanzionato e perseguito». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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