Il talento della Valtrompia trascina il softball tricolore

di M.BEN.
Beatrice Zappa con la coppa appena conquistata
Beatrice Zappa con la coppa appena conquistata
Beatrice Zappa con la coppa appena conquistata
Beatrice Zappa con la coppa appena conquistata

Si chiama softball, è la versione femminile del baseball e tre le regine dei campi italiani, continuando una tradizione valtrumplina, c’è anche una 23enne di Lodrino, Beatrice Zappa. Sabato scorso, insieme alle compagne del club veronese Specchiasol ha vinto il quarto titolo tricolore delle ultime cinque stagioni. La squadra di softball di Bussolengo ha battuto il Bollate conquistando lo scudetto, e Beatrice, unica bresciana nel team, ha visto ripagata la fatica. Ha dedicato la vittoria alla famiglia, in particolar modo a mamma Tamara che l’ha sempre sostenuta. Per lei quello appena terminato è stato il quarto anno col Bussolengo, e il terzo scudetto (il primo vinto nel 2016, poi nel 2018), mentre nel 2017 aveva fatto centro all’europea Premiere Cup. «Il mio primo pensiero è andato a mia mamma che ha iniziato ad accompagnarmi a Milano nel 2013 - racconta -. Per un paio d’anni partivamo alle 6 di sera per tornare alle 2 di notte. La mattina lei si svegliava all’alba per andare a lavorare; io un’ora dopo per andare a scuola». Beatrice ha messo la passione per lo sport al primo posto, rinunciando al divertimento e alle serate con gli amici per rispettare gli impegni presi, dimostrando un forte senso di responsabilità nei confronti della società e dei sacrifici fatti dai genitori. TUTTO per l’amore ereditato dalla madre che giocava nella squadra di Brozzo (il Softball club Marcheno) con la quale anche Beatrice si è allenata fino al 2012. In questi anni gli occhi degli osservatori della Nazionale sono caduti più volte su di lei, che è stata convocata dalla rappresentativa lombarda per partecipare a competizioni europee. Nel 2013 con la delegazione lombarda è arrivata seconda alle World series in America: un risultato mai raggiunto da altre squadre in Europa. L’argento del 2013 è stato un primo modo per ripagare i genitori: la coppa vinta sabato ha dato un senso alle peripezie degli ultimi mesi. In estate Beatrice ha terminato gli esami e preparato la tesi di laurea, e ha iniziato a lavorare per l’agenzia di comunicazione Dexanet di Sarezzo. Ma non ha mai dimenticato la passione. Dopo l’ufficio si metteva in auto per arrivare puntuale, dopo 100 chilometri di traffico, agli allenamenti a Bussolengo. «Negli ultimi mesi mi sono allenata tutti i giorni - ricorda -. Ho dormito poco, ero irritabile, a un passo da una crisi di nervi. Ma quando ho fatto l’ultimo lancio tutto ha avuto un senso». Aveva una mezza idea di lasciare, ma la vittoria ha causato un ripensamento: «Mi prendo un anno di pausa. Ho 23 anni, se la voglia sarà troppa avrò tutto il tempo per ripartire». •

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