Eurodesk, la porta per l’Europa fa scintille

di Marco Benasseni
I partecipanti al compleanno dell’Eurodesk di Sarezzo
I partecipanti al compleanno dell’Eurodesk di Sarezzo
I partecipanti al compleanno dell’Eurodesk di Sarezzo
I partecipanti al compleanno dell’Eurodesk di Sarezzo

Di Sarezzo si possono dire molte cose, e tra queste che è certamente un punto di incontro dei giovani con l’Europa. Una realtà ricordata in occasione del 20esimo compleanno della rete Eurodesk. Negli ultimi anni lo sportello saretino, dal 2012 punto di riferimento provinciale, ha fatto viaggiare, studiare e lavorare in Europa ogni anno una cinquantina di giovani, metà dei quali provenienti proprio da Sarezzo. INIZIALMENTE lo sportello era in gestione alla Provincia, poi è passato alla competenza del Comune. «Eurodesk dà informazioni sulla mobilità, non gestisce direttamente le partenze - precisa la responsabile Gloria Lombardo -; infatti, se parliamo di semplici informazioni sulla mobilità i dati schizzano alle stelle: contiamo tra i 1000 e i 1500 utenti all’anno tra incontri e contatti, fisici e virtuali. L’80% di questi chiede di poter fare un’esperienza all’estero col programma Erasmus plus, in tutte le sue declinazioni, e vacanze studio». Gli utenti sono per il 70% di Sarezzo e per il 20% della provincia di Brescia, mentre un 10% arriva da altre città. Ma perché un giovane dovrebbe fare questo tipo di esperienze? «La mobilità europea è un ottimo percorso per apprendere competenze utili nel mondo del lavoro - risponde Ramon Magi, presidente di Eurodesk Italy -. Al di là del voto di laurea, è importante quello che si apprende oltre il tempo trascorso sui libri. Per Google, per esempio, sono determinanti fattori come la capacità di risolvere problemi e di giudizio, il pensiero critico, la creatività, il management delle risorse umane, l’intelligenza emotiva e la flessibilità cognitiva». Molte di queste competenze sono difficili da apprendere durante il percorso accademico, mentre si materializzano durante gli stage formativi, in Italia o in altri Paesi. «Stare per un periodo della propria vita all’estero aiuta a imparare una lingua straniera, apre la mente - continua Magi -, mette a contatto i giovani con nuove culture e esperienze che difficilmente si riescono ad acquisire in altro modo». ALLA FESTA organizzata per il ventesimo anniversario erano presenti persone che proprio grazie allo sportello hanno potuto fare viaggi che hanno lasciato il segno. Seduta sulle poltrone del salottino allestito a palazzo Avogadro c’era per esempio Arianna: «Se oggi ho un lavoro devo anche ringraziare Gloria - racconta -. Dopo l’Erasmus ho partecipato ad altri progetti europei che per me hanno fatto la differenza». Insomma, pare proprio che un piccolo Comune abbia fatto grandi cose per molti giovani. E sempre per merito della rete Eurodesk, il progetto che da queste parti ha portato alla nascita della Consulta giovanile arriverà in tutta Europa. •

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