Escursionista
di 25 anni perde la
vita sul Guglielmo

di Mario Pari
Le ricerche sul Guglielmo non sono state sospese  neppure di notte
Le ricerche sul Guglielmo non sono state sospese neppure di notte
Le ricerche sul Guglielmo non sono state sospese  neppure di notte
Le ricerche sul Guglielmo non sono state sospese neppure di notte

Era sulla via di un ritorno che non c’è stato e non ci sarà più. Michael Costa, 25 anni, di Piadena, nel Cremonese, ha perso la vita sul Guglielmo. La scomparsa risale a sabato scorso, il ritrovamento del corpo alle 19 di ieri. HANNO SPERATO, tutti coloro che lo conoscevano e quanti hanno preso parte o seguito le ricerche, che la montagna tanto amata da Michael non se lo fosse preso per sempre. Hanno sperato perché poteva essere finito in una zona senza campo telefonico, forse con una frattura. Ma vivo. E la macchina delle ricerche si è messa in movimento sin da sabato. Era buio quando i Volontari del Soccorso alpino hanno iniziato a passare al setaccio la zona del Guglielmo sopra Zone. Era buio quando si sono alzati in volo gli elicotteri. Nulla. Che le ricerche andassero svolte in quella zona, era certo. Nei pressi di un sentiero era stata trovata l’auto di Michael. Ma da lì si parte per affrontare anche punti piuttosto impervi. L’escursionista non era, in ogni caso, una persona imprudente. È la certezza di tutti coloro che lo conoscevano Nella prima parte dell’escursione aveva postato delle foto dal monte. C’è una prima ricostruzione, quella per cui potrebbe essersi involontariamente discostato dal sentiero che doveva riportarlo all’auto, lungo la via del ritorno. Il corpo senza vita è stato trovato a 1300 metri d’altezza, in un canale. Poi il recupero difficoltoso. Nella giornata di ieri le speranze si erano accese grazie al tablet. Mentre il cellulare non dava alcun segnale, attraverso il lavoro sul tablet, in particolare sull’account, era stato possibile scoprire che la batteria non era scarica. È stato così deciso di far intervenire il reparto speciale Scico della Guardia di Finanza con strumenti che rilevano la presenza di apparecchi elettronici. È stato durante un sorvolo basso, con l’elicottero, per poter utilizzare tali strumenti, che è stato visto il corpo. Poco dopo la certezza che non c’era più nulla da fare. Nonostante l’impegno di tutti: Volontari del Soccorso Alpino, Vigili del fuoco, Guardia di finanza, carabinieri, Protezione civile. Ricerche che si sono sviluppate in una zona particolarmente impervia, con i Volontari del Soccorso Alpino, impegnati a calarsi dai sentieri nei punti più difficili per non lasciare nulla d’intentato. A Zone, speranze e paure di quel peggio che poi si è rivelato realtà, sono state vissute anche dai familiari di Michael e da alcuni amici del giovane. «Abbiamo sperato fino all’ultimo - conferma da Zone, Francesco un amico che con lui frequentava il «Don Stuart Pub» a Drizzona - anche perché tutte le persone impegnate nelle ricerche, a cui va il nostro ringraziamento e della famiglia, hanno dato il massimo». E aggiunge: «Mancherà una persona grande che non si tirava indietro. Oggi perdiamo tanto». I ricordi vanno alla squadra amatoriale di calcio di cui era dirigente, alla moto, alla passione per la musica al lavoro nell’azienda di famiglia. L’ex assessore allo sport Maurizio Bastoni ricorda: «Era l’amico di tutti, sempre il primo a salutare, parlavamo di moto al bar». E al bar Leon d’oro di Piadena Andrea parla dei «viaggi insieme a Miami, delle prossime vacanze in Romania, già progettate» e dello scorso fine settimana, insieme in auto «per andare a una festa di laurea». La certezza è quella di un «vuoto importante, non esistono sostituti per persone così». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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