Avvelenato il cane della Protezione civile

di Marco Benasseni
Il cane da salvataggio Mr Brown con la sua proprietaria L’assessore di Lumezzane Facchinetti esprime indignazione per il caso
Il cane da salvataggio Mr Brown con la sua proprietaria L’assessore di Lumezzane Facchinetti esprime indignazione per il caso
Il cane da salvataggio Mr Brown con la sua proprietaria L’assessore di Lumezzane Facchinetti esprime indignazione per il caso
Il cane da salvataggio Mr Brown con la sua proprietaria L’assessore di Lumezzane Facchinetti esprime indignazione per il caso

C’è anche un bracco addestrato dalla Protezione civile per le ricerche di persone scomparse tra i cani avvelenati dalle esche-killer sparse in località Corna Blacca in territorio di Collio. L’emergenza è scattata l’altro ieri in Alta Valtrompia nei pressi del bivio del monte Pezzeda. Oltre a un pastore tedesco una polpetta impastata con funghi velenosi ha ridotto in fin di vita Mr Brown, un bracco Kurzhaar di una volontaria della Protezione civile addestrato per la ricerca molecolare, tecnica utilizzata per la ricerca di persone disperse. «CHI SPARGE le esche dovrebbe ricordarsi di cani come lui - afferma la proprietaria Katia Zamboni di Lumezzane -. Non esistono animali di serie B, ma ci sono cani addestrati, proprio come Mr Brown, per ritrovare le persone che si perdono in montagna. Animali che salvano la vita di essere umani. Chi ha fatto questo non ha il rispetto per la vita che invece possiede un animale». Il bracco non è ancora fuori pericolo poiché i bocconi avvelenati sono stati farciti con dei funghi, forse amanita, che ha attaccato il fegato. L’episodio ha scatenato un’onda irrefrenabile di indignazione. «Quando gli animali hanno così tanto da insegnarci si capisce come sia necessario tutelarli con provvedimenti drastici nei confronti di persone troppo meschine e ignoranti per comprendere discorsi educativi. Forza Brown!», commenta la notizia su Facebook l’assessore di Lumezzane Lucio Facchinetti. Sui social, dove qualcuno ancora ricorda la strage di cani registrata anni fa a Collio, oltre a postare messaggi rancorosi nei confronti di individui senza cuore che costringono i cani ad atroci e strazianti sofferenza, si chiede alle amministrazioni comunali maggiori controlli e approfondite indagini per contrastare questi fenomeni, che tra l’altro mettono a rischio il piano di valorizzazione turistica da tempo in atto in Alta Valle. La strage di cani in Maniva è stata la conseguenza di una faida tra cacciatori di lepri. E qualcuno propone di mettere una taglia sulla testa di chi dissemina le esche avvelenate. •

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