Un premio a chi ha lavorato nell’emergenza

di A.GAT.
L’Imbal Carton conta 110 dipendenti tra Prevalle e Drizzona
L’Imbal Carton conta 110 dipendenti tra Prevalle e Drizzona
L’Imbal Carton conta 110 dipendenti tra Prevalle e Drizzona
L’Imbal Carton conta 110 dipendenti tra Prevalle e Drizzona

Un premio al coraggio, alla dedizione e allo spirito di squadra: 15 euro per ogni giornata di lavoro nel pieno dell’emergenza sanitaria, dal 23 marzo al 30 aprile, per i dipendenti della Imbal Carton di Prevalle - che produce anche a Drizzona (CR) - che in quei giorni così difficili si sono comunque presentati in fabbrica. Un bonus aziendale erogato nonostante il sensibile calo del fatturato (-25% tra marzo e aprile, tra il 10 e il 15% in meno previsto anche a maggio), 420 euro per chi ha lavorato in tutti i 28 giorni dell’emergenza: la prima parte è già stata inserita nello stipendio di marzo, la seconda nella busta paga di aprile, in arrivo domani. Il premio è riconosciuto a chi si è recato in fabbrica: operai, magazzinieri, tecnici di laboratorio, autisti e qualche impiegato, in tutto 110 dipendenti di cui metà a Prevalle e metà a Drizzona. Non è dovuto, ovviamente, a chi ha lavorato da casa in smart working (impiegati amministrativi, commerciali e tecnici); per l’azienda un costo di oltre 30mila euro. «È una decisione che abbiamo preso con il cuore - spiega il presidente Michele Lancellotti - così da far sentire la vicinanza dell’azienda ai suoi collaboratori, una sorta di abbraccio virtuale a tutti coloro che si sono sentiti in dovere di andare a lavorare». La Imbal Carton non si è mai fermata: si è interrotta la produzione di imballaggi per i settori che hanno chiuso (automotive, arredo, edilizia, casa) ma è proseguita quella per l’alimentare, la cura della persona e la farmaceutica. «Da subito abbiamo attivato tutte le misure di sicurezza - continua Lancellotti - e dunque rilevazione laser della temperatura, non solo ai dipendenti ma anche a autisti, fornitori e chiunque dovesse entrare in azienda, ingressi contingentati, distanziamento, spogliatoi utilizzati da una persona alla volta, chiusura della mensa, oltre a guanti e mascherine». Con il bonus in denaro, agli operai è arrivata anche una lettera. «In questi giorni convulsi - si legge - vedere i magazzini in ordine, i reparti produttivi operosi e i camion viaggiare, ha generato in noi orgoglio e un profondo sentimento di riconoscenza. Per questo abbiamo deciso di premiare la vostra presenza». Non solo: per tutti i dipendenti è stata attivata una copertura assicurativa per il rischio di contagio. Resta solo un’amarezza: «Confindustria aveva chiesto la detassazione dei premi aziendali per l’emergenza Covid - chiosa Lancellotti - e siamo rimasti delusi dal fatto che lo Stato non li abbia effettivamente defiscalizzati». •

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