Purtroppo per il territorio ma per fortuna nel caso di cui ci occupiamo, negli ultimi giorni di pioggia non ne è caduta tanta; e dunque l’ormai famoso sottopasso della 45 bis di Prevalle non si è allagato. Ma in questa estate è già successo due volte, l’ultima il 2 agosto: pioggia battente e strada che si allaga, automobili bloccate e acqua arrivata ben oltre il mezzo metro nel tunnel. Insomma, un piccolo stagno. Come tutti sanno questo problema nel passato ha causato anche un dramma, e guardando indietro e avanti, l’amministrazione comunale prevallese ha inviato una lettera all’Anas, l’ente gestore della tangenziale, allertando però anche la Prefettura: il sindaco Damiano Giustacchini chiede un intervento in tempi brevi per risolvere una questione mai affrontata. «Ci attendiamo una risposta - spiega il primo cittadino - perché non è possibile che la galleria si allaghi praticamente ogni volta che piove, e non solo in caso di eventi eccezionali. All’Anas ho chiesto quali sono, eventualmente, le ulteriori misure previste per risolvere il problema, e noi mettiamo a disposizione il nostro Ufficio tecnico per valutare le soluzioni alternative».
IN REALTÀ nel tempo qualcosa è già stato fatto, ma a quanto pare non basta: l’ente gestore ha installato delle pompe attrezzate con un sensore di livello, sensore che una volta superata una certa soglia di rischio (quando la galleria si sta allagando) attiva i due semafori posizionati all’ingresso che virano al rosso. A monito di automobilisti e camionisti: di qui non si passa. «Bene che sia stato fatto qualcosa - continua Giustacchini - ma anche queste misure purtroppo non bastano. A parte il problema del traffico, che in occasione dei blocchi viene riversato interamente sulle nostre strade interne, rimane il problema di quelli che anche col rosso acceso passano lo stesso, e rimangono bloccati. Siamo convinti che la questione si debba risolvere a monte». Proprio per questo il Comune ha messo a disposizione l’Ufficio tecnico, in attesa della risposta dell’Anas (che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni). «Non è possibile che nel 2019 non si possa trovare una soluzione tecnica che funzioni - aggiunge il sindaco -. Penso per esempio alla realizzazione di vasche di accumulo interrate». Vasche che si riempirebbero d’acqua, migliaia e migliaia di litri, evitando dunque che vada a finire sulla strada allagando il sottopasso. Il tratto stradale finito di nuovo sotto i riflettori, è bene ricordare, è lo stesso in cui il 22 maggio del 2012 perse la vita la giovanissima Sara Comaglio, che all’epoca aveva solo 22 anni. STAVA tornando a casa (abitava a Gavardo) dopo aver terminato il turno di lavoro nella polizia locale di Gussago: la carreggiata sotto il tunnel si era completamente allagata a causa di una rottura della pompa, e la 22enne perse il controllo della sua auto schiantandosi con un’altra vettura, dall’altra parte della strada. Ufficialmente non c’è nessuna responsabilità dell’Anas per quel dramma: a luglio il tribunale ha assolto l’unico dirigente che era stato imputato.