«Scuole, il piano comunale non tiene conto del virus»

di M.PAS.

C’è una nuova puntata del lungo scontro politico sul futuro delle scuole di Vobarno. È rappresentata da una lettera inviata a sindaco, assessore all’Istruzione, capigruppo consiliari, dirigente scolastica, consiglio d’istituto, collegio docenti e a ogni rappresentante di sezione e di classe delle scuole materna, elementare e media. Firmata da Serafino Zani per il circolo locale del Pd e da Carlo Panzera, più volte sindaco, per la sezione di Articolo uno, attacca ancora una volta il progetto di ammodernamento per accorpamento degli edifici scolastici. Ma lo fa iniziando con l’esprimere «apprezzamento per il lavoro svolto dal personale per assicurare il via dell’anno scolastico in sicurezza. Ricordiamo però che il Governo ha messo a disposizione del nostro Comune 350mila euro per affrontare il dopo pandemia. Come sono stati investiti questi soldi?». «Posto che distanziamento, igiene personale e protezioni individuali saranno le regole del futuro - prosegue lo scritto -, in questa fase va soprattutto ripensata la progettazione degli spazi, così che il distanziamento fisico, impossibile con le attuali planimetrie, venga garantito. Invece a Vobarno gli amministratori stanno puntando a ridurre di molto gli ambienti scolastici. Un’azione che diventa ancor più preoccupante proprio in questo delicato momento». La conclusione di Zani e Panzera? «Facciamo appello non solo ad amministratori e dirigenza scolastica, ma anche a genitori, studenti e personale tutto della scuola: ciascuno faccia la propria parte per fermare un progetto che concentrerà tutti gli studenti vobarnesi dell’obbligo in un unico edificio, in aule troppo piccole che non garantiranno il richiesto distanziamento. E invitiamo gli enti finanziatori, Stato e Regione, a vigilare affinché i tanti soldi messi a disposizione per ampliare e riqualificare gli spazi non finiscano invece per ridurli drasticamente». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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