San Martino, la due giorni è da gustare

di Alessandro Gatta
Novità assoluta della due giorni di festa sarà la rievocazione storicaLa chiesetta di San Martino sarà come sempre al centro della sagra
Novità assoluta della due giorni di festa sarà la rievocazione storicaLa chiesetta di San Martino sarà come sempre al centro della sagra
Novità assoluta della due giorni di festa sarà la rievocazione storicaLa chiesetta di San Martino sarà come sempre al centro della sagra
Novità assoluta della due giorni di festa sarà la rievocazione storicaLa chiesetta di San Martino sarà come sempre al centro della sagra

Sarà come fare un salto carpiato all’indietro nel tempo, nel passato rurale e contadino dell’antico borgo di Marguzzo di Paitone, dove a tratti ancora oggi sembra che la storia si sia fermata. Conto alla rovescia: domani con una gustosa anteprima prende il via la Sagra di San Martino (appositamente sottotitolata «Il gusto per la nostra tradizione»), che proseguirà poi anche domenica (per tutto il giorno) tra sfilate e degustazioni, e pure l’inedita e attesissima rievocazione storica per cui nelle ultime settimane è stata necessaria una vera e propria «chiamata alle armi», in cerca di comparse e rievocatori in costume, dal paese e dai dintorni. IL PROGRAMMA. Domani alle 18 l’intitolazione dell’albero monumentale (e dunque plurisecolare) nella casa di Armando Lombardi; alle 18.30 l’apertura della Casa degli Alpini e dalle 19 le isole del gusto con banco di assaggi (formaggi, salame e altro), stand gastronomico e spiedo su prenotazione. Alle 20.30 verrà poi proiettato il documentario «Storge» di Luca Sorsoli, girato a Serle e sull’Altopiano di Cariadeghe. Ancora più ricco il programma di domenica. Alle 9.30 in punto aprono i banchetti degli hobbisti, arti e mestieri e prodotti tipici, alle 9.45 al via la rievocazione storica con personaggi in abiti d’epoca, partenza dall’agriturismo El Cioci e arrivo alla chiesetta di San Martino. Il taglio del nastro ufficiale (in presenza delle autorità e della banda cittadina) è invece previsto alle 10.15. Nel pomeriggio dalle 15.30 il borgo rivivrà degli antichi mestieri «de na olta», tutti rigorosamente in costume e con attrezzi, materiali e strumenti d’epoca: lo smielatore, l’impagliatore, il falegname, i contadini, il cartaio con i rilegatori e i millenari amanuensi, lo speziale, le sarte e le ricamatrici di corte, orafi e gioiellieri medievali. SEMPRE A TEMA anche il banchetto e il ballo delle 19, con dame di corte, musici e danzatrici: a seguire (alle 20.30) il concerto del Coro Erica, alle 21.30 l’estrazione della lotteria e il premio alle associazioni per la rappresentazione storica più significativa. E non solo: per tutto il giorno funzioneranno gli stand gastronomici con degustazioni di piatti tipici della cucina tradizionale bresciana, a cura proprio delle associazioni del paese. Ci sarà la «Osteria San Martino» della Spac, «Il Paese dei balocchi» dell’associazione Futuro, «Vita e lavoro nei campi» con San Rocco, «El bandì de Paitù» a cura della banda, soccorso e assistenza con Aido, Avis e Anmil. Insomma, non mancherà davvero nessuno. E niente scuse: dalle 9.30 di domenica sarà attivo anche un servizio bus navetta gratuito, con partenza dalla piazza del municipio. Per permettere a tutti di raggiungere l’area della festa e per evitare ingorghi o problemi di parcheggio ai tanti visitatori attesi. Il passato a volte ritorna: non resta che tuffarsi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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