Resistenza valsabbina La memoria è on line

di M.PAS.

Qualcuno sostiene (probabilmente a ragione) che i vecchi supporti sono più duraturi e affidabili, ma la digitalizzazione rende tutto più «portatile» e trasferibile; ed è per questo che si sta sottoponendo a questo processo l’intera raccolta di documenti conservati nel Museo della Resistenza della Valsabbia di Forno d’Ono. L’operazione serve a rendere immortale l’attività della Brigata partigiana Perlasca, che operò a Vestone e dintorni. A occuparsene è il Centro studi «La Brigata Giacomo Perlasca delle Fiamme verdi e la Resistenza bresciana», il polo di ricerca nato 4 anni fa in collegamento con l’Istituto superiore della Valsabbia la cui sede di Idro, intitolata proprio al patriota, è sede ufficiale. GUIDATO dallo storico Alfredo Bonomi, ha per scopo principale la conservazione per la consultazione delle tracce di quel passato resistenziale che vide i giovani di allora combattere e morire per una libertà oggi non più così garantita e certa: una lotta terribile di cui proprio i giovani di oggi, purtroppo, non sanno quasi niente. La digitalizzazione, in corso da dicembre e ormai completata, viene curata dagli studenti del Perlasca guidati dagli insegnanti Monia Cargnoni e Ivan Cadenelli, membri del direttivo del Centro studi, e l’operazione avviene con la collaborazione col Comune di Pertica Bassa e la commissione Museo. «La digitalizzazione dovrà essere il punto di partenza per iniziative nate dall’interpretazione dei documenti consultabili da tutti - spiega Bonomi -. Una documentazione il cui scopo è soprattutto far parlare dei valori di quei giovani eroi di allora». •

Suggerimenti