Poste chiuse, Ponte Caffaro non ci sta

di M.ROV.
Disagi a Ponte Caffaro per la chiusura dell’ufficio postale
Disagi a Ponte Caffaro per la chiusura dell’ufficio postale
Disagi a Ponte Caffaro per la chiusura dell’ufficio postale
Disagi a Ponte Caffaro per la chiusura dell’ufficio postale

Problemi che si aggiungo a problemi. I residenti di Ponte Caffaro che in questi giorni si sono recati alle Poste di via Tito Speri hanno trovato la porta chiusa e un cartello con scritto: «L’ufficio rimarrà chiuso fino al 3 aprile. Per necessità i cittadini sono invitati a recarsi al più vicino ufficio postale». Ma non c’era l’ordine di non spostarsi dal Comune di residenza? E gli anziani che vanno a ritirare la pensione? Chi li accompagna? Vero è che è meglio andarci il meno possibile anche all’ufficio postale, ma esistono delle necessità essenziali e indifferibili. Sul sito di Poste italiane si comunica che: «Il servizio postale, alla luce delle norme anti Coronavirus, tenendo conto della tutela della salute dei propri lavoratori e dei cittadini, sarà garantito, seppur con qualche modifica. L’accesso agli uffici postali sarà contingentato e nei Comuni con un solo ufficio postale l’apertura sarà a giorni alterni. Il numero degli uffici postali aperti è proporzionato al numero di abitanti del Comune». Scelte che hanno un fondamento indiscutibile in questo momento, ma che non tengono conto della geografia del territorio. Bagolino e Ponte Caffaro, frazione che conta 2163 abitanti, sono un unico Comune ma sono divisi da una tortuosa strada di 12 chilometri. È FURENTE il sindaco di Bagolino Gian Zeno Marca: «Di questo proprio non avevamo bisogno. Abbiamo provato a contattare i responsabili, ma non abbiamo avuto risposte esaustive. Continuano a ripetere che l’ufficio rimarrà chiuso fino al 3 aprile. La situazione è insostenibile. Già funzionava tre giorni a settimana, troppo poco per un centro con numerose attività commerciali, e adesso che nessuno può muoversi addirittura chiude. Continuo a ricevere telefonate da cittadini inferociti ai quali non so dare una risposta». Ci sarebbe la possibilità di spostarsi a Storo o a Bondone, peccato che siano in provincia di Trento, addirittura fuori regione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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