Festa grande in quel di Serle, e questa volta davvero tutti insieme: il voto del consiglio regionale ha accolto l’emendamento che prevede il mantenimento della gestione agli enti locali per i monumenti naturali con un’estensione di oltre 500 ettari. Nel piccolo elenco dei casi lombardi è presente anche Cariadeghe, che ne misura 540 e la cui gestione rimarrà dunque in capo al Comune: l’altopiano di Serle non dovrà dunque essere accorpato al Parco dell’Alto Garda. Una preoccupazione che negli ultimi mesi si era fatta sempre più concreta a causa di una legge regionale che prevedeva l’accorpamento, emendata su proposta del consigliere regionale Floriano Massardi. LE REAZIONI. «Abbiamo salvaguardato un patrimonio del territorio e del Comune di Serle - dice Massardi - che lo ha gestito fino ad oggi e che continuerà così a svolgere in futuro questo buon lavoro. Un cambio di gestione avrebbe causato numerosi problemi, defraudando la comunità serlese di un monumento naturale tenuto in grande considerazione e gestito in modo oculato». Festa grande e bipartisan: «Una grandissima soddisfazione - spiega il sindaco di Serle Paolo Bonvicini - che vede riconosciuto il lavoro svolto dall’amministrazione e le sue istanze, presentate in audizione in commissione con interventi, solleciti e proposte di modifica alla legge. Un risultato storico per Serle e i suoi cittadini». «La revisione della normativa sui parchi ha portato a riconoscere la specificità di Cariadeghe - ha detto invece l’assessore regionale Fabio Rolfi - e così abbiamo accolto un’esigenza del territorio: l’altopiano è il monumento naturale più esteso della Lombardia, ed era giusto prevedere che la gestione rimanesse al Comune». Soddisfatte anche le consigliere bresciane Claudia Carzeri e Viviana Beccalossi, che scrivono di «un importante risultato frutto di un lavoro che ha visto protagonista il territorio e le sue esigenze». Infine il consigliere Gianantonio Girelli: «Il territorio bresciano ha difeso un patrimonio importante ponendo di fatto un rimedio a un problema che la maggioranza regionale aveva creato». •