Nell’agriturismo a
zero stelle era
(quasi) tutto fuori legge

di Paolo Baldi
Turismo rurale scadente e fuorilegge a Sabbio Chiese Una «sintesi» dei cibi scaduti
Turismo rurale scadente e fuorilegge a Sabbio Chiese Una «sintesi» dei cibi scaduti
Turismo rurale scadente e fuorilegge a Sabbio Chiese Una «sintesi» dei cibi scaduti
Turismo rurale scadente e fuorilegge a Sabbio Chiese Una «sintesi» dei cibi scaduti

Se si pensa all’agriturismo la mente va ai concetti di rusticità e ruralità, non richiama cibi avariati, abusi edilizi e servizi non autorizzati. Tutte voci sgradevoli invece ben presenti, insieme ad altri illeciti, nella struttura rivoltata come un calzino dai carabinieri forestale della stazione di Vobarno, che quando hanno lasciato la struttura di Sabbio Chiese al centro di questa storia, oltre alla denuncia multipla presentata all’autorità giudiziaria hanno lasciato metaforicamente sul tavolo sanzioni amministrative per quasi 36 mila e 500 euro. Il resoconto dei militari parte dalla parte più pericolosa (per la salute) degli illeciti riscontrati: quelli relativi alla qualità del cibo. Nelle celle frigorifere dell’agriturismo sabbiense hanno trovato carni confezionate (non autoprodotte) scadute da oltre due anni; verdura e frutta alle prese con la muffa, altri alimenti diventati colonie di insetti e anche cibi che, pur non essendo ancora visibilmente intaccati, avevano dimenticato da molto tempo la data di scadenza. Una massa alimentare che in parte era anche sfuggita alle norme sulla rintracciabilità e sull’etichettatura. DETTO della pessima cucina passiamo al caffé. Anche questo fuorilegge, perché il titolare della struttura aveva realizzato nella stessa un bar senza avere alcuna autorizzazione sanitaria: lo aveva creato in quella che doveva essere la sala colazioni per i clienti dell’agriturismo, trasferendo quest’ultima in quella che la classificazione urbanistica ha registrato come una stalla. Doppio, anzi triplo l’illecito contestato: la mancanza di permessi per il servizio (il gestore ha l’autorizzazione per l’accoglienza, per le colazioni e per un servizio di ristorazione fredda per i soli clienti residenti), la violazione urbanistica (la stalla diventata refettorio) e per finire l’inadeguatezza del bar clandestino, privo di protezioni igieniche come le zanzariere e collocato in un locale malconcio. Mancavano anche le indicazioni sugli allergeni di bevande e alimenti, ma visto il contesto... Se bar e spazio colazioni lo hanno aperto, il capitolo della violazioni urbanistiche si è allungato nelle immediate vicinanze della struttura rurale di Sabbio. Un agriturismo deve essere innanzitutto un’azienda agricola. Peccato però che il conduttore avesse realizzato una serie di costruzioni non autorizzate sul terreno alle spalle dell’edificio principale: ricoveri per galline e cani e capanni per gli attrezzi sono stati creati nelle pertinenze di un antico palazzo che si trova nel centro del paese e che è dichiarato bene culturale per il suo valore storico e artistico. Niente autorizzazione paesaggistica, niente titolo abitativo edilizio e niente permessi della Sovrintendenza. Per finire, i carabinieri forestali hanno sanzionato l’uso delle catene per tenere sotto controllo due cani (sono vietate dal regolamento regionale sulla tutela degli animali d’affezione) e scoperto cose fuori norma anche relativamente ai cosiddetti animali da reddito. In alcuni casi le capre allevate dall’agricoltore-albergatore erano prive dell’«orecchino» identificativo, in azienda non c’era traccia del registro obbligatorio dei trattamenti terapeutici eseguiti sugli animali e in aggiunta il registro di carico e scarico del bestiame non era in regola. •

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