Lasagne fatte in casa, tagliolini pomodoro e basilico, involtini, bistecche di cavallo, patatine fritte e al forno, grigliate miste con polenta e poi frutta, pane, bevande e dolci preparati dai bambini di Soprazocco: sono le portate da pranzo pasquale servite non per una tavolata tra parenti, ma per il personale dell’ospedale di Gavardo, invitato gratis a titolo di ringraziamento dalla titolare della trattoria Fagiano, Antonella Termine. L’iniziativa è nata quasi per caso: parlando al telefono con un’amica, infermiera per 42 anni proprio a Gavardo, Antonella ha saputo che la mensa ospedaliera non era più al servizio di medici, infermieri, personale ausiliario e impiegati perché interamente dedicata ai degenti, aumentati a dismisura durante la pandemia. La titolare della trattoria di Soprazocco non ci ha pensato due volte: si è messa in contatto con l’ospedale mettendo a disposizione gratuitamente il suo mestiere e il suo grande cuore. La proposta, naturalmente, è stata accolta benissimo dal personale esausto, e dai primi giorni di aprile, affiancata da amici e familiari e garantendo la sterilizzazione di superfici e stoviglie, l’«ostéra» si è messa a preparare prelibatezze per i camici bianchi. Inoltre Andrea, Giada, Swami, Anastasia e Giorgia, tutti bambini, si sono dedicati ai dolci preparando anche disegni donati all’ospedale. La «Anto» (nella frazione la chiamano così) ha coinvolto mezzo paese nella solidarietà concreta tenendo occupati anche i piccoli in attività solidali. «Abbiamo preparato mediamente pasti per 27 persone al giorno - dice la ristoratrice - e durante le feste pasquali abbiamo lavorato il doppio per regalare a questi generosi la nostra vicinanza concreta. Senza l’aiuto di molti compaesani non ce l’avrei fatta. Per esempio la bottega di Alex e Carmen ha fornito durante le feste il pane e le bibite, poi con me hanno lavorato le famiglie Bontempi e Salvaterra, oltre alle amiche Elena e Debora, a mia mamma Vittoria e a tanti altri». IL SERVIZIO proseguirà nei fine settimana fino quando l’emergenza sanitaria si allenterà, facendo tirare il fiato a chi è in prima linea per fronteggiare i danni che sta causando. «La soddisfazione più grande - conclude emozionata Antonella - è stata vedere a Pasqua una giovane infermiera ringraziarmi con le mani giunte. Momenti così valgono tutto l’impegno che ci abbiamo messo».