Gruppi e sindaci in trasferta: la battaglia del Chiese continua

di P.BAL.
Un momento della manifestazione pro Chiese di ieriLa protesta non mette limiti ai partecipanti
Un momento della manifestazione pro Chiese di ieriLa protesta non mette limiti ai partecipanti
Un momento della manifestazione pro Chiese di ieriLa protesta non mette limiti ai partecipanti
Un momento della manifestazione pro Chiese di ieriLa protesta non mette limiti ai partecipanti

«Ci aspettiamo una forte dichiarazione di principio, un cambio di passo, perché oggi, come abbiamo visto anche in queste ore con le nuove richieste di acqua per l’irrigazione, nessuno va nella direzione della tutela del Chiese. Da parte nostra faremo tutto ciò che è legalmente possibile per fermare questi progetti». Lo ha detto ieri mattina nel cortile rovente del Broletto Gianluca Bordiga, il portavoce del Tavolo delle associazioni (una ventina) che hanno unito le forze per impedire la realizzazione di collettori e depuratori destinati a ripulire le fogne del Garda a Gavardo e a Montichiari. E a far finire le acque di risulta proprio in un fiume che non gode esattamente di buona salute. I GRUPPI che hanno aderito alla campagna, distribuiti geograficamente dal lago d’Idro all’alto Mantovano, erano ampiamente rappresentati nel breve presidio organizzato sotto la sede della Provincia, in città, affiancati da quei sindaci (tra gli altri quelli di Gavardo, Muscoline e Prevalle) e dagli ex primi cittadini (come quello di Montichiari) che stanno giocando un ruolo di primo piano nel contrastare l’ipotesi del grande «trasloco» dei reflui fognari gardesani. Un centinaio i presenti tra attivisti ed esponenti politici di maggioranza e minoranza: li ha ricevuti sotto il Sole Guido Galperti, il consigliere delegato all’Ambiente, accolto dai manifestanti con l’«omaggio» di una bottiglietta contenente un campione dall’aspetto per niente rassicurante dell’acqua del Chiese. «Acque Bresciane ha appena depositato il piano di fattibilità - ha ricordato Galperti - e presumo che in settembre convocherà un incontro con i sindaci per discutere delle altre ipotesi sul tavolo. La questione è ancora aperta, e non solo perché serviranno un progetto definitivo e una conferenza di servizi. Mi auguro una soluzione adeguata e condivisa». «Siamo qui per rivolgere un accorato appello - la risposta indiretta contenuta nella lettera aperta al presidente della Provincia - affinchè l’amministrazione provinciale annulli tutte le posizioni assunte finora in merito a questa ipotesi di depurazione del Garda, e si adoperi invece perchè il Garda diventi un esempio all’avanguardia nella depurazione». •

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