Ex Pasotti,
il futuro resta
un’incognita

di Manuel Venturi
I lavoratori della ex Pasotti in presidio ieri a Brescia durante l’incontro in Prefettura:  a breve dovrebbe essere attivato un anno di cassa integrazione straordinaria
I lavoratori della ex Pasotti in presidio ieri a Brescia durante l’incontro in Prefettura: a breve dovrebbe essere attivato un anno di cassa integrazione straordinaria
I lavoratori della ex Pasotti in presidio ieri a Brescia durante l’incontro in Prefettura:  a breve dovrebbe essere attivato un anno di cassa integrazione straordinaria
I lavoratori della ex Pasotti in presidio ieri a Brescia durante l’incontro in Prefettura: a breve dovrebbe essere attivato un anno di cassa integrazione straordinaria

Il futuro della ex Pasotti di Sabbio Chiese resta un groviglio tutto da districare. Il tavolo tecnico convocato ieri in Prefettura, che ha riunito quasi tutti i soggetti coinvolti nel tentativo di salvare lo stabilimento specializzato nella pressofusione dell’alluminio, il cui ramo d’azienda fino a poche settimane fa era in affitto alla bellunese Orange1, ha messo nero su bianco tutte le difficoltà per il rilancio del sito nel quale sono occupati 170 lavoratori. Mancava, attorno al tavolo, un rappresentante di Orange1, ma l’azienda ha dato la disponibilità a partecipare a un nuovo incontro, sempre in Prefettura, il 29 maggio. In quella data i sindacati vorrebbero che Orange1 si impegnasse a partecipare al bando e ad acquisire definitivamente il ramo d’azienda. La strada imboccata dai sindacati (ieri in Prefettura erano presenti Francesco Mazzacani per la Fiom Cgil, Franco Belotti per la Fim Cisl e Giuseppe Bazzoli per la Uilm Uil) è passata anche da un incontro in Regione la settimana scorsa, per avviare le politiche attive per il lavoro promosse dal Pirellone: oggi ci sarà un incontro con un rappresentante della Provincia per pianificare corsi di formazione e riqualificazione degli operai in vista di un possibile riassetto produttivo. Il 21 maggio, infine, una delegazione scenderà a Roma per ottenere dodici mesi di cassa integrazione straordinaria per cessata attività. LE PROSPETTIVE. Durante l’incontro in Prefettura è emersa anche la possibilità che i due istituti di credito di riferimento del territorio, la Banca Valsabbina e la Cassa rurale Giudicarie Valsabbia Paganella, sostengano il reddito dei lavoratori in attesa dell’erogazione degli ammortizzatori sociali: sono già in programma due incontri con i rappresentanti delle due banche per verificare questa ipotesi, che andrebbe incontro alle esigenze economiche di molti dei lavoratori impegnati nello stabilimento di Sabbio. I sindacati hanno anche auspicato che «il bando per l’acquisto venga pubblicato il prima possibile, verso fine giugno o inizio luglio: speriamo che l’azienda confermi quanto dichiarato in queste settimane, anche perché sembra che per loro il tipo di produzione realizzata nelle ex Pasotti sia strategico, soprattutto in riferimento al Nord Italia». Il tentativo è di salvare un’azienda fondamentale nella storia di Sabbio Chiese, in cui è stata presente per oltre 70 anni prima di dichiarare fallimento il 13 dicembre del 2017. «Vogliamo che il livello occupazionale resti lo stesso di oggi - hanno concluso i rappresentanti sindacali - Ci sono tutti i presupposti perché l’azienda resti operativa». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti