Cogess e FabLab insieme per la qualità della vita delle persone disabili

di M.PAS.
Uno degli spazi del FabLab di Villanuova
Uno degli spazi del FabLab di Villanuova
Uno degli spazi del FabLab di Villanuova
Uno degli spazi del FabLab di Villanuova

È un incontro virtuoso tra sociale e tecnologia quello che, sotto il titolo «Super Abile», punta a progettare e produrre oggetti e strumenti capaci di innalzare la qualità della vita delle persone diversamente abili. Lo hanno concepito la cooperativa sociale Cogess (che ha sede a Idro) e il «Fablab Vallesabbia», una realtà pubblico-privata che opera a Villanuova nella vecchia sede Cogess, e l’obiettivo è appunto quello di realizzare dispositivi utili a rendere sempre più dignitosa l’esistenza di chi convive con problemi di movimento e manualità. Delle persone che spesso si trovano in difficoltà nel compiere normali azioni quotidiane. L’idea può concretizzarsi solo attraverso la tecnologia; per questo, grazie al contributo fondamentale della Fondazione della Comunità bresciana, ha preso vita il progetto Super Abile. L’esperienza di oltre 25 anni maturata dalla cooperativa sociale valsabbina messa a confronto con le tecniche più avanzate messe in campo dal Fablab Vallesabbia (un laboratorio di produzione digitale e manuale sostenuto dalla Comunità montana della Valsabbia, dal Comune di Villanuova e dalla cooperativa sociale Area) ha generato una sinergia i cui effetti sono decisamente attesi. DOPO IL PRIMO confronto si è arrivati rapidamente alla creazione di inediti team di coprogettazione nei quali le persone con disabilità e i loro bisogni quotidiani sono state messe al centro del percorso di studio e realizzazione di cose su misura da parte dei progettisti del FabLab, sempre affiancati dagli operatori Cogess. Inutile dire che c’è grande attesa per i risultati di questa operazione nata per inventare dal nulla strumenti che non esistono ma preziosi, perchè in molti casi le difficoltà di chi fatica a superare le barriere sono dovute proprio all’assenza di adeguati supporti. Esistono sì quelli standard, ma a volte non sono risolutivi; non sono all’altezza di tanti e unici problemi di movimento e autonomia. La speranza è che desideri che possono sembrare banali per la maggior parte delle persone possano finalmente essere realizzati.

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