Camping, l’ombra delle disdette fino a luglio

di Mila Rovatti
Ci si consola con un caffè, rigorosamente d’asporto però
Ci si consola con un caffè, rigorosamente d’asporto però
Ci si consola con un caffè, rigorosamente d’asporto però
Ci si consola con un caffè, rigorosamente d’asporto però

Anche per il lago d’Idro la stagione turistica rimane un grande punto interrogativo, nessuno è così illuso da aspettarsi una ripresa da grandi numeri, per il resto rimangono molti dubbi e i metri in mano a misurare le distanze fra un tavolo e l’altro. L’IMPRESSIONE è di un «tutto sospeso», senza certezze su cui lavorare mentre fioccano le disdette di chi ha anticipato una caparra; e poi ci sono quelli che non l’hanno pagata e d’accordo con i titolari dei campeggi lasciano ferma la prenotazione, in attesa che la situazione evolva. Insomma, una situazione molto complessa che rischia davvero di assestare un colpo pesante all’economia della zona. «Si sta verificando quello che avevo previsto - commenta Jeroen Vogelezang, direttore del Villaggio Tre Capitelli a Idro - man mano ci spostiamo più in là per un’eventuale apertura, le prenotazioni più immediate in ordine cronologico vengono cancellate. In pratica adesso è quasi tutto annullato fino al 18 di luglio. Pesano anche le regole di distanziamento sociale. Il turista è preoccupato e chi oggi disdice lo fa perchè teme che la sua vacanza in certe condizioni possa essere gravemente compromessa». AL CAMPING «Pineta Vantone» le disdette riguardano quasi esclusivamente il mese di maggio, per il resto molti dei clienti, soprattutto olandesi, chiamano e assicurano che se sarà consentito arriveranno. A fare la differenza ovviamente è il fatto che in questa struttura non vengono chiesti anticipi, molti dei clienti sono storicamente affezionati e prenotano di anno in anno. Quindi possono tirarsi indietro all’ultimo senza il rischio di rimetterci nulla. La solidarietà non manca, tutti fanno il possibile per rassicurare tutti, e molti turisti accettano un voucher per l’anno prossimo in cambio della restituzione dell’anticipo, ma effettivamente ci si interroga su come sarà possibile gestire il distanziamento sociale in strutture come i campeggi o ristoranti. I ristoratori si chiedono se varrà la pena aprire con sette o otto tavoli, intanto non assumono il personale stagionale, tutti gli attori di questo mercato per ora fermo o quasi sperano in un sostegno concreto dei Comuni. Per esempio attraverso la riduzione delle tasse locali, comprese quelle sui plateatici e la cartellonistica. UN BARLUME di speranza arriva dai bar, alcuni hanno iniziato lunedì con caffè, cappuccini e gelato da asporto. Al «Bar Bocce» di Crone di Idro la titolare Sofia cambia i fiori nelle fioriere davanti al suo locale per dare un po’ di colore e rimanere ottimista. Intanto qualche cliente arriva per un caffè o un gelato rigorosamente da asporto. «Non sarà molto - commenta Sofia - ma in qualche modo dovevamo pur ricominciare. Per il momento facciamo solo il pomeriggio e il mercoledì mattina poi vedremo». Chi passando si accorge che il bar è, per così dire, aperto, si illumina in volto e un caffè lo prende anche se non è l’ora consueta. La situazione, per il settore turistico, è drammatica, anche sul lago d’Idro qualcuno ventila l’ipotesi di non aprire affatto la prossima estate. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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