Autostrada, verdetto ad aprile

di C.REB.
L’avvocato Pietro Garbarino
L’avvocato Pietro Garbarino
L’avvocato Pietro Garbarino
L’avvocato Pietro Garbarino

Autostrada della Valtrompia? Se ne riparlerà il 23 aprile, almeno davanti ai giudici del Consiglio di Stato, che ieri hanno fissato la data dell’udienza in cui si entrerà nel merito del ricorso in appello presentato dal Comitato No Autostrada - Sì Metrobus. I fronte che si oppone all’opera ha impugnato la sentenza del Tar che nell’agosto scorso aveva respinto l’istanza riguardante la Valutazione di impatto ambientale dell’opera, scaduta da anni. I giudici di via Zima avevano infatti liquidato la questione affermando che «il progetto è ridimensionato rispetto al precedente» e quindi, avendo un impatto minore, «la Via può essere applicata anche alla nuova infrastruttura». L’appello al Consiglio di Stato presentato dal Comitato si basa su una questione di fondo. «Il Tar ha sbagliato completamente prospettiva - spiega l’avvocato Pietro Garbarino -. Noi non ci riferiamo all’Autostrada della Valtrompia, che peraltro non esiste più, ma chiediamo di conoscere se la nuova opera sia effettivamente dotata di una Via efficace, atteso che stiamo parando di un’infrastruttura diversa dall’originaria». Il massimo organo della giustizia amministrativa deve ancora esprimersi anche sul ricorso presentato dal Comitato insieme a Legambiente nel 2017, sempre in riferimento alla Via scaduta. In quel caso, i giudici avevano dichiarato il ricorso «inammissibile e irricevibile», ma la sentenza «è viziata dall’accordo transattivo firmato dai Comuni di Collebeato e Gussago, che avevano rinunciato a far valere gli effetti della pronuncia del Tar del 2008 - spiega Garbarino -. Il giudice ha ammesso l’istanza istruttoria, e questa è una buona notizia. Significa che il nostro ricorso non era cosi “intempestivo“». Nel frattempo il cantiere per il raccordo dell’autostrada tra Concesio e Sarezzo rimane sotto sequestro, dopo che Arpa il 18 dicembre aveva messo i sigilli, bloccando i lavori a Codolazza, contestando la movimentazione della terra di scavo da un Comune all’altro - da Villa Carcina a Concesio - usando una strada pubblica, operazione non inserita tra quelle autorizzate dal ministero. Difficile a questo punto fissare un cronoprogramma dei lavori certo anche in attesa del pronunciamento del gip sulla misura cautelare disposta dalla nucleo giudiziario dell’Arpa. •

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