«Agricoltori a caccia
di acqua? L’intesa
sui livelli non si tocca»

di Mila Rovatti
Il battello Idra in questi giorni fa il pieno di turistiIl sindaco di Idro, Aldo Armani, non cambia la linea di difesa del lago
Il battello Idra in questi giorni fa il pieno di turistiIl sindaco di Idro, Aldo Armani, non cambia la linea di difesa del lago
Il battello Idra in questi giorni fa il pieno di turistiIl sindaco di Idro, Aldo Armani, non cambia la linea di difesa del lago
Il battello Idra in questi giorni fa il pieno di turistiIl sindaco di Idro, Aldo Armani, non cambia la linea di difesa del lago

Dalle parti dell’Eridio il tormentone estivo non è rappresentato da una canzone orecchiabile e ripetitiva, ma da una altrettanto ripetitiva, ma poco orecchiabile, campagna di accerchiamento. Succede da troppi anni: in agosto scatta il refrain dell’emergenza idrica e iniziano i tentativi di assalto all’acqua del lago. Nel frattempo nessuno prova neppure a ipotizzare un cambio del modello produttivo, riducendo l’importanza della filiera fortemente idrovora costituita da mais, suini e pollame. Intanto i livelli dell’Eridio sono calati: mancano solo 30 centimetri di prelievo perché scatti l’allarme rosso e il deflusso minimo vitale nel fiume Chiese venga messo a rischio. Nei giorni scorsi, l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi ha parlato di contatti col Trentino per un rilascio d’acqua dai bacini a monte dell’Eridio; naturalmente per garantire acqua ai raccolti che, a causa delle semine tardive, potrebbero chiedere risorse fino a fine mese. «Un accordo con il Trentino lo devono trovare per forza - commenta il nuovo sindaco di Idro Aldo Armani -. Noi purtroppo siamo esclusi da questo tavolo delle trattative, un fatto penalizzante e ingiustificato, ma devono rispettare l’accordo prefettizio che prevede un metro e trenta centimetri di escursione, e ovviamente devono rispettare il deflusso minimo vitale. Confidiamo che l’Aipo (l’Agenzia interregionale per il fiume Po) riesca a mantenere il range come ha fatto in questi ultimi anni, assicurando il rispetto di tutte le realtà che ruotano intorno al lago». IL NUOVO primo cittadino ne fa anche (non da solo) una questione di salute pubblica: «Se è vero che l’epidemia di legionella scatenatasi l’anno scorso fra Brescia e Mantova è imputabile al “brodo” rappresentato dal fiume Chiese in secca, ci chiediamo se una secca dell’ultima parte del lago e del primo tratto Chiese potrebbe scatenare anche qui una bomba batteriologica del genere. È improbabile che qualcuno voglia mettere a rischio la salute dei cittadini». Proprio per approfondire la questione epidemiologica, l’amministrazione comunale di Idro chiederà all’Agenzia di tutela della salute di Brescia una valutazione dei possibili rischi nel caso in cui in alta Valsabbia si verificassero le stesse condizioni che sono state riscontrate nella Bassa nei mesi scorsi. Il tema del prelievo idrico in presunta emergenza, ovvero in questo caso per soddisfare le richieste dell’agricoltura che consuma troppa acqua, è ovviamente legato al tema altrettanto antico della «regolazione» generale di questo lago subalpino. E a questo proposito Aldo Armani continua sulla linea di difesa dell’ambiente lacustre che ormai da 10 anni caratterizza il lavoro dell’amministrazione comunale di Idro. «In attesa che la Regione ci sottoponga il nuovo progetto delle opere di regolazione - continua -, noi ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a qualunque intervento che preveda un’escursione di 3,25 metri, e lo stesso dovrà fare il Trentino se vuole continuare a tutelare il biotopo di Baitoni, che va in sofferenza anche con solo un metro di dislivello». •

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