Agnosine, l’ex «Rivadossi» è tutta da vivere

di Massimo Pasinetti
Ad Agnosine c’è un cantiere ancora apertoUna ciclopedonale sul Bondaglio al posto della ex Reguitti
Ad Agnosine c’è un cantiere ancora apertoUna ciclopedonale sul Bondaglio al posto della ex Reguitti
Ad Agnosine c’è un cantiere ancora apertoUna ciclopedonale sul Bondaglio al posto della ex Reguitti
Ad Agnosine c’è un cantiere ancora apertoUna ciclopedonale sul Bondaglio al posto della ex Reguitti

Manca ancora qualche «dettaglio», ma finalmente, l’autunno (o anche prima) alzerà il sipario sull’esito di un progetto ambizioso, complesso e costoso: la rinascita sotto forme completamente diverse dall’originale di uno storico sito industriale. Sta succedendo (con qualche ritardo sulla tabella di marcia) ad Agnosine, dove è ormai quasi completato il recupero della ex «Rivadossi», la fabbrica-paese che per decenni ha occupato proprio il centro dell’abitato. Superati alcuni problemi tecnici e burocratici, i lavori riprenderanno nella seconda metà di agosto per concludersi - dicono in Comune - col mese di settembre, regalando finalmente alla comunità un grande polmone verde che ha il sapore di un parco fluviale. L’OPERA di recupero è stata lunga, e ha costretto l’amministrazione comunale a un impegno continuo e intenso nell’arco di una decina d’anni. Ma ora l’obiettivo finale è a un passo: «Tutto ha preso il via nel 2010 - ricorda il sindaco Giorgio Bontempi - con l’acquisto dell’ex Rivadossi, circa cinquemila metri di area, a cura del Comune che ci ha investito mezzo milione trovando i soldi grazie all’unico mutuo sottoscritto nei 10 anni del nostro governo». Il primo passo è stato rappresentato delle indagini preliminari del sottosuolo; poi, nel 2011 è iniziato lo studio di fattibilità per la riqualificazione. «Nel 2012, redatto e approvato il progetto esecutivo sono iniziate le procedure di appalto delle opere di demolizione e bonifica dell’amianto - prosegue Bontempi -. In contemporanea alla demolizione è stato predisposto il piano di caratterizzazione necessario alla bonifica del sottosuolo». DOPO l’appalto delle opere di risanamento del sottosuolo, nel 2015 il terreno sottostante la ex fabbrica contenente cromo, nichel, rame e zinco è stato asportato, e successivamente è toccato alle verifiche con Arpa, Ats e Provincia che si sono chiuse un anno dopo, a luglio del 2016. Questa seconda fase - demolizione, bonifica e smaltimento - è costata 630 mila euro: fondi arrivati a fondo perduto dalla Provincia e dalla Regione e in parte investiti dall’ente locale grazie a un avanzo di amministrazione. Eliminate le eredità inquinanti del passato industriale è arrivato finalmente il momento - nel 2017 - delle procedure di affidamento e della progettazione della riqualificazione dell’area destinata a verde pubblico; compresa la rinaturalizzazione del torrente Bondaglio. Oggi questo corso d’acqua nel passato sparito sotto la fabbrica è tornato a scorrere alla luce del Sole, in un alveo rifatto con la posa di grandi lastre di pietra. Nella stessa area (complessivamente circa 8.500 metri quadrati) è arrivata una pista ciclopedonale che sarà circondata dal verde (grazie alla prevista posa di numerosi alberi piantumazioni) e affiancata da un parco giochi. «TUTTE QUESTE opere - prosegue il sindaco - hanno un costo complessivo di 355 mila euro sostenuto grazie agli oneri di urbanizzazione di una grande azienda locale che non pagherà il proprio debito in denaro, ma realizzando appunto interventi sulla base delle convenzioni urbanistiche stipulate nel 2016 e 2017 con l’amministrazione comunale». Ricomprendendo tutto, la grande operazione realizzata sulla ex Rivadossi è costata un milione e mezzo di euro, somma alla quale va aggiunta l’illuminazione a led (già compresa negli ultimi 355 mila euro), e infine il costo del sistema di videosorveglianza dell’area. •

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