Aggiustano casa
e si fan prendere
la mano

di Paolo Baldi
L’edificio di Preseglie messo sotto sequestro
L’edificio di Preseglie messo sotto sequestro
L’edificio di Preseglie messo sotto sequestro
L’edificio di Preseglie messo sotto sequestro

L’abusivismo edilizio non conosce barriere geografiche; e così può succedere che sia la Valsabbia a dover raccontare un episodio da periferia degradata del Mezzogiorno. A Preseglie non c’erano i tondini scoperti destinati ai pilastri del futuro nuovo piano di una casa costruita in una zona sottoposta a vincolo: c’era già un nuovo piano completato. E non solo. La vicenda scoperta e denunciata dai carabinieri forestale della stazione di Vobarno ha come teatro una parte del territorio presegliese delicata, sottoposta a vincolo idrogeologico (oltre che paesaggistico) per la vicinanza di un corso d’acqua. Qui esisteva già un edificio residenziale che aveva probabilmente bisogno di un restauro, e i proprietari hanno deciso di procedere presentando agli uffici competenti una «comunicazione di inizio lavori asseverata» (Cila) con l’intenzione ufficiale di sostituire la pavimentazione interna, dei sanitari e di una parte danneggiata del tetto. La realtà che il controllo dei carabinieri forestali ha scoperto è però molto diversa: lo stabile è stato infatti sottoposto alla demolizione e al rifacimento di intere porzioni col risultato di modificarne anche l’aspetto esteriore, e il tetto non è stato solo sistemato, ma appunto rifatto dopo una sopraelevazione che ha ovviamente aumentato la volumetria portando con sé anche il cambio di destinazione d’uso di alcuni locali. I militari hanno verificato anche la violazione della normativa sui cementi armati, che prevede la progettazione delle opere da parte di un tecnico qualificato e una direzione lavori altrettanto qualificata. Il cemento armato è stato usato (e sono avvenuti anche degli scavi) ma non c’era nulla di tutto ciò, e il progettista di un intervento che è andato molto al di là della «Cila» è stato denunciato insieme ai titolari. L’OPERAZIONE è avvenuta in mancanza di una autorizzazione idrogeologica e paesaggistica, oltre che come detto del permesso di costruire e degli elaborati tecnici necessari, e alla luce di tutto questo, oltre che alla stesura dei verbali di denuncia i carabinieri forestale hanno messo sotto sequestro lo stabile. Le sanzioni che potrebbero arrivare in sequito alla scoperta di questo illecito sono nell’ordine delle molte migliaia di euro, ma innanzitutto, dato la violazione di un vincolo paesistico non è sanabile, i promotori del cantiere dovrebbero demolire tutto quanto è stato costruito senza autorizzazione. •

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