Valsaviore, cala la popolazione Ma c’è un piano per il rilancio

di Lino Febbrari
In Valsaviore lo spopolamento è diventato molto più di un rischio
In Valsaviore lo spopolamento è diventato molto più di un rischio
In Valsaviore lo spopolamento è diventato molto più di un rischio
In Valsaviore lo spopolamento è diventato molto più di un rischio

Nella sala consiliare del municipio di Cevo, lunedì sera, sono stati presentati i risultati della ricerca effettuata dall’ Unimont di Edolo sulle potenzialità turistiche, sportive e naturalistiche della Valsaviore. Un percorso avviato qualche mese fa e finalizzato essenzialmente a individuare la metodologia per migliorare l’attrattività turistica di una zona montana che inesorabilmente pare destinata allo spopolamento.Un solo dato estrapolato dalla corposa ricerca indica chiaramente la situazione: al 31 agosto scorso nei cinque Comuni dell’Unione (Sellero, Cedegolo, Berzo Demo, Cevo e Saviore) risiedevano solamente 6003 persone. PER CERCARE di limitare la fuga dei giovani, le attività legate alla natura e al turismo sono strategiche, secondo lo studio condotto interpellando decine di persone del posto, villeggianti ed escursionisti, sulle quali basare un programma di sviluppo che dovrà essere co-progettato dal territorio. Dovranno insomma essere coinvolte istituzioni, imprenditori e cittadini della splendida vallata alpina laterale della Valcamonica. «Nessuno possiede la bacchetta magica con la quale invertire la tendenza all’abbandono dei borghi in atto in quest’area come in molte altre dell’arco alpino– commenta la dottoressa Anna Giorgi, direttore del Ges.Di.Mont, di Unimont -. La soluzione sta in una progettazione condivisa, in questo caso col Comune di Cevo, e il focus specifico plana e arriva allo Chalet Pineta». TORNA quindi prepotentemente al centro dell’attenzione e del dibattito la struttura realizzata anni fa, che ha creato problemi a non finire (in particolare di natura economica) e che finora non è mai riuscita a spiccare il volo pienamente. «Sullo Chalet Pineta ci abbiamo sempre investito e pensato che quello fosse il luogo giusto, d’altronde è anche il posto più bello che abbiamo in valle, che ha le caratteristiche e le potenzialità per promuovere anche qualcosa di straordinario per il nostro paese», afferma il sindaco Silvio Citroni che si sofferma poi sulla proficua collaborazione instaurata tra il Comune di Cevo e la sede staccata edolese della facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Milano. Una sinergia che parte da lontano e che ultimamente si è intensificata, appunto, allo scopo di individuare nuove iniziative per rilanciare il comprato turistico della Valsaviore. «IN MODO particolare dal 2011 quando ero assessore al Parco dell’Adamello in Comunità montana – aggiunge il primo cittadino di Cevo, Silvio Citroni – avevo cominciato a chiedere suggerimenti e indicazioni a Unimont perché reputo sia un’eccellenza del nostro territorio. Quindi, ho pensato anche in questa occasione che meglio dei loro ricercatori non vi fosse nessuno deputato a trovare qualche idea nuova per lo sviluppo di questa valle, che come tutti sanno sta soffrendo un gravissimo spopolamento e che ha estremo bisogno di essere rivitalizzata». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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