Turismo e pandemia, qui l’inverno fa paura

di Lino Febbrari
Il Presena sarà alle prese con un inverno disastroso?
Il Presena sarà alle prese con un inverno disastroso?
Il Presena sarà alle prese con un inverno disastroso?
Il Presena sarà alle prese con un inverno disastroso?

Qui come altrove, la preoccupazione più forte è per il settore turistico, in stallo da due mesi e minacciato da una disfatta nella prossima stagione invernale. Oltre ai problemi sanitari, per affrontare i quali si sta valutando l’avvio di test sierologici, a creare appunto apprensione tra amministratori e cittadini è soprattutto quanto di nefasto potrebbe accadere in un comparto, quello turistico appunto, trainante per l’economia di tutta l’alta Valcamonica. A FARSI portavoce delle paure è Mauro Testini, presidente dell’Unione dei Comuni che da quasi una ventina di anni riunisce Monno, Incudine, Vezza d’Oglio, Vione, Temù e Pontedilegno. Da queste parti tutte le azioni per fronteggiare l’emergenza sanitaria sono state coordinate e gestite dal Centro operativo dell’aggregazione, che fin dall’inizio della pandemia, per supportare la popolazione ha schierato i volontari della Protezione civile. La situazione? «Per fortuna la diffusione dei contagi sembra attenuarsi - dice Testini -: da qualche settimana non registriamo più focolai importanti». La Carettoni di Pontedilegno è finita nel mirino delle famiglie che hanno un loro caro ricoverato: molti si interrogano se gli anziani sono al sicuro? «Fin da subito tutti noi amministratori abbiamo voluto proteggere gli ospiti - afferma il presidente -. Anche con gesti semplici. Come mettendo a disposizione della Rsa tutte le mascherine che avevamo in dotazione, prima ancora di pensare di distribuirle al resto della popolazione. Malgrado tutto ciò che è stato fatto dobbiamo purtroppo contare alcune vittime. Ma questo dato è allineato con le ricadute del virus tra le persone anziane che non erano in casa di riposo». E veniamo al turismo. Archiviata con largo anticipo la stagione dello sci, che senza coronavirus sarebbe stata da incorniciare, le prospettive per l’estate e per il prossimo inverno non sono delle migliori. «In effetti siamo davvero tutti preoccupati - conferma Testini -. Non contiamo la fase 2 e guardiamo oltre. Riteniamo che per quanto riguarda l’estate bisognerà capire con quali regole ci dovremo confrontare per riuscire ad avere discrete presenze. Ci aspettiamo invece un disastro il prossimo inverno - aggiunge -: oltre il 70% dei turisti dello sci è rappresentato da persone che arrivano dall’estero». IL 4 MAGGIO è alle porte, dopo mesi di segregazione tutti noi potremo godere di qualche libertà in più. Sappiamo che l’Unione sta valutando alcuni progetti per affrontare in sicurezza la nuova fase. Quali sono? «Stiamo pensando di effettuare un’indagine sierologica a tappeto - spiega Testini -. Siamo in contatto con un laboratorio romano e, compatibilmente con le autorizzazioni delle autorità sanitarie, presto proporremo il progetto alla popolazione. Inoltre abbiamo anche pensato come Unione di fare da centro d’acquisto per Dpi, e in particolare per le mascherine, da distribuire poi a un prezzo assolutamente concorrenziale alle aziende e alle famiglie del territorio». •

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