Tamponamento in autostrada Muore un operaio di Piancogno

di Claudia Venturelli
Adriano Patrizio TarziaIl tamponamento tra due furgoni successivo all’investimento
Adriano Patrizio TarziaIl tamponamento tra due furgoni successivo all’investimento
Adriano Patrizio TarziaIl tamponamento tra due furgoni successivo all’investimento
Adriano Patrizio TarziaIl tamponamento tra due furgoni successivo all’investimento

Il 2019 è appena iniziato e già in Valcamonica si registra il primo morto sul lavoro. In realtà, a innescare la tragedia è stato un incidente stradale, avvenuto però mentre la vittima stava rientrando da una giornata lavorativa. A fare le spese del dramma è stato un operaio di 56 anni nato a Lovere, ma residente a Piancogno: la vita di Adriano Patrizio Tarzia è stata spazzata via da un pauroso schianto avvenuto nel tardo pomeriggio di giovedì sull’autostrada «A22» del Brennero, tra i caselli autostradali di Mantova Nord e di Nogarole Rocca. ERANO circa le 18.30 quando il camuno, che stava viaggiano sul furgone dell’impresa per cui lavorava, la «S.E.Val elettrica» di Colico (Lecco), si è accorto che qualcosa non andava nel funzionamento del veicolo. Così ha accostato per una sosta sulla corsia di emergenza quando ormai era già calato il buio: era appena sceso dal furgone in panne per posizionare il triangolo catarifrangente che segnala un veicolo fermo, e prima di riuscire a capire cosa non funzionasse è stato travolto da un altro furgone di una ditta di Verona, con al volante un 43enne di Breno, che viaggiava a velocità sostenuta nella stessa direzione. UN CLAMOROSO, imprevedibile e terribile investimento lungo la corsia di emergenza: un impatto violentissimo, che ha scaraventato il 56enne nella scarpata a lato dell’autostrada. I colleghi, rimasti a bordo in attesa di indicazioni, si sono accorti immediatamente di quanto era successo perché dopo aver travolto la vittima il veicolo investitore è piombato anche sul mezzo in sosta. Sono stati loro a chiamare i soccorsi, ma i tentativi di rianimare il collega fatti dal personale del 118 arrivato in pochi minuti sul posto sono stati inutili: per Tarzia non c’era già più nulla da fare. Troppo gravi i traumi riportati nell’impatto. Lievemente ferito il conducente dell’altro mezzo. Illesi invece i colleghi della vittima, due peruviani e un altro bresciano che al momento dell’incidente si trovavano ancora sui sedili. Vista la dinamica folle di questo episodio (percorrere la corsia di emergenza è vietato), all’origine dell’incidente potrebbe esserci la distrazione del conducente, oppure un malore: indagano gli agenti della polizia stradale di Verona Sud intervenuti per i rilievi. La notizia si è diffusa rapidamente a Piancogno, dove l’operaio viveva con la famiglia e, bene inserito nella sua nuova comunità, era una persona conosciuta. LA SALMA del 56enne si trova ancora nella camera mortuaria dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, dove è arrivata a bordo del carro funebre per il riconoscimento dei familiari ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Non appena il magistrato rilascerà il nullaosta potrà fare rientro a Piancogno per l’ultimo straziante saluto di parenti e amici. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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