Stalking e minacce per terreno conteso: agricoltore assolto

Il palazzo di Giustizia di Brescia
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Il palazzo di Giustizia di Brescia

Era accusato di minacce e stalking perché per gli inquirenti tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 avrebbe preso di mira un compaesano che aveva acquistato all’asta un terreno di proprietà della moglie. A GIUDIZIO è finito un agricoltore 53enne di Sellero che ieri è stato assolto dalle accuse dopo che nei mesi scorsi era addirittura stato arrestato per avere violato la prescrizione del divieto di avvicinamento alla proprietà della parte offesa. Secondo la pubblica accusa il 53enne una volta «perso» all’asta il terreno, su cui aveva costruito una casetta che utilizzava come ricovero per alcuni oggetti di grande valore affettivo (successivamente gli sono stati rubati), avrebbe iniziato a rendere impossibile la vita al suo vicino pedinandolo, fin davanti a scuola dei figli o in vacanza, minacciandolo di morte (con cartelli disseminati nei pressi dell’appezzamento di terra) e facendogli trovare una pistola, finta, con il solo obiettivo di farsi restituire quel pezzo di terreno. Il 53enne camuno in aula ha voluto raccontare la sua verità. «Non ho reso impossibile la vita di nessuno - ha spiegato al giudice -. Volevo solo avere la possibilità di riprendermi le cose che c’erano all’interno di quella casettina che avevo costruito io, abusivamente, sul terreno. Qualcuno però dentro quella casupola è entrato e mi ha portato via tutto. Con chi mi ha portato in tribunale eravamo d’accordo sul fatto che avrei potuto recuperare tutte le mie cose. Quando ci ho provato mi ha aggredito». Il giudice gli ha creduto e lo ha assolto. •

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