Scarichi fognari illegali, l’inchiesta si allarga

di M.P.
Uno dei sequestri effettuati a marzo in un macello di CarpenedoloI sigilli apposti a un caseificio della Bassa meno venti giorni fa
Uno dei sequestri effettuati a marzo in un macello di CarpenedoloI sigilli apposti a un caseificio della Bassa meno venti giorni fa
Uno dei sequestri effettuati a marzo in un macello di CarpenedoloI sigilli apposti a un caseificio della Bassa meno venti giorni fa
Uno dei sequestri effettuati a marzo in un macello di CarpenedoloI sigilli apposti a un caseificio della Bassa meno venti giorni fa

Un’attività investigativa che ha preso il via tempo fa, ma che sta dando, agli inquirenti, buoni risultati e che sembra destinata a darne ulteriormente. SI TRATTA di sequestri preventivi che vengono disposti dopo accertamenti sui reflui. In particolare dopo che vengono accertati reati quali lo «scarico abusivo». Destinatari di questi scarichi non ammessi dalle legge sono, secondo la ricostruzione degli inquirenti, soprattutto gli impianti fognari. Soprattutto, perché ne sono stati accertati anche dove le fogne non ci sono. In questi casi i reflui illegali finiscono nelle rogge, con un danno ancora maggiore per l’ambiente. Dagli accertamenti svolti dal gruppo Reati ambientali della procura, affiancati da Acque Bresciane è emerso che in alcuni casi le aziende in questione non potevano scaricare i reflui nelle fognature, mentre in altri avevano superato il limite massimo. I controlli più recenti sono stati svolti nella zona della Bassa Bresciana Orientale e in quella del lago di Garda, a Salò e Desenzano. L’indagine che ha toccato i titolari delle aziende è coordinata la pm Ambrogio Cassiani. In quanto alle aziende si tratta di un caseificio, due carrozzerie, un macello e un’officina. In sostanza quindi dal primo giugno sarebbero stati cinque i sequestri preventivi decisi dalla magistratura. Determinante a quanto si è appreso il ruolo di Acque Bresciane nell’opera di accertamento. Un’attività che quindi ha già portato a risultati che vanno dagli indagati, dalla procura, ai sequestri preventivi del gip. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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