Sant’Antonio, l’«ombrello» chiede tempo

di Lino Febbrari
Il cantiere aperto a Sant’Antonio di CortenoI lavori per la realizzazione della galleria paramassi
Il cantiere aperto a Sant’Antonio di CortenoI lavori per la realizzazione della galleria paramassi
Il cantiere aperto a Sant’Antonio di CortenoI lavori per la realizzazione della galleria paramassi
Il cantiere aperto a Sant’Antonio di CortenoI lavori per la realizzazione della galleria paramassi

I tempi necessari per raggiungere una condizione di sicurezza sono lunghi, ma almeno la soluzione dei problemi idrogeologici di Sant’Antonio di Corteno Golgi è in arrivo; in movimento. Una soluzione che si è resa necessaria dopo i fatti dei primi di gennaio del 2016, quando l’improvviso cedimento di uno sperone roccioso al culmine di un ripido versante sovrastante la strada comunale che unisce il piccolo abitato alla statale dell’Aprica aveva fatto precipitare a valle circa 500 metri cubi di massi e terriccio. La decina di residenti nel minuscolo borgo all’imbocco delle Valli Brandet e Campovecchio erano rimasti isolati e, alcune settimane dopo, all’inizio di febbraio, erano stati convinti a trasferirsi nel capoluogo, facendosi ospitare da parenti o in alloggi messi a disposizione dall’amministrazione comunale di Corteno. Lo smottamento si era verificato verso le tre di notte, e solamente grazie al fiuto dei cani i soccorritori avevano appurato che fortunatamente il materiale non aveva sepolto automobilisti in transito. Una volta rimossi dal pendio i massi pericolanti e ripulita l’area, prima dell’estate gli sfollati erano rientrati nelle rispettive abitazioni, mentre sul torrente erano state posate due passerelle che, a senso unico alternato, hanno fino a oggi permesso il passaggio dei veicoli. NEL FRATTEMPO la Regione Lombardia ha stanziato circa 2,5 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’area. Ci sono voluti più di due anni per affrontare tutte le formalità burocratiche e per bandire la gara per la realizzazione della soluzione che si spera definitiva nell’ottica di un collegamento sicuro con la frazione: la costruzione di una galleria paramassi. Nell’autunno dello scorso anno i lavori sono stati assegnati all’impresa Bettineschi di Colere (Bergamo), ma il cantiere qualche settimana dopo è stato sospeso a causa del persistente rischio di nuovi distacchi di rocce e detriti. Solamente durante l’estate sono stati completati gli interventi per la bonifica del pendio, e finalmente un paio di settimane fa l’attività è ripresa con le opere di palificazione che andranno a sostenere le fondazioni del manufatto. In questi giorni i rocciatori sono al lavoro anche sullo sperone che aveva causato il guaio del 2016: lo stanno letteralmente avvolgendo con una rete metallica in grado di trattenere piccoli distacchi di materiale. PURTROPPO però non è ancora finita, perché inevitabilmente con l’arrivo dell’inverno il cantiere dovrà chiudere i battenti, per riprendere la prossima primavera. Come andrà a finire? Il cronoprogramma prevede che la galleria paramassi venga completata prima di luglio. Nessuna novità invece per l’altro cantiere, sempre sul territorio comunale di Corteno, ormai fermo da un anno: quelo aperto per l’allargamento della statale dell’Aprica nella zona del bivio di via Fontanella. A dicembre dello scorso anno il casuale ritrovamento nelle rocce rimosse dai macchinari di tracce di arsenopirite ha indotto l’Arpa a disporre il blocco dei lavori stradali. •

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