Saccheggiano il cimitero per il rame dei portafiori

di D.BEN.
Il cimitero di Artogne
Il cimitero di Artogne
Il cimitero di Artogne
Il cimitero di Artogne

Quella dei ladri senza pietà non è ormai più una figura criminale emergente; perché i furti nei cimiteri, purtroppo, non rientrano da tempo nella categoria delle novità. Anzi, sono sempre più diffusi, e l’ultimo camposanto a farne le spese è stato quello di Artogne. LA CACCIA al rame non ha rispetto di nulla e nessuno. Una realtà triste ma concreta che si è rimanifestata negli ultimi giorni nel paese della bassa Valcamonica: a essere presa di mira è stata l’area di sepoltura di viale Leopardi, dove da una manciata di lapidi che chiudono i loculi posti a fianco della chiesetta sono spariti i portafiori. In rame, appunto. Facevano parte di quei pochi, di antica fattura, che ancora avevano il vaso interno di questo metallo, dato che in quelli nuovi e più moderni vengono usati la ceramica oppure materiali meno pregiati. La scoperta del furto è stata fatta dai parenti in visita alla tomba dei propri cari. I fiori non c’erano più, e in un primo momento il pensiero è corso all’azione del vento che la scorsa settimana aveva soffiato forte. Ma la parete è piuttosto riparata, qualche perplessità ha subito preso corpo ed è bastato guardare anche le sepolture vicine per capire che si trattava di altro. QUALCUNO aveva provveduto a far sparire i portafiori in rame dai loculi raggiungibili facilmente ad altezza d’uomo. Nella zona antistante il cimitero è posizionata una telecamera, ma il suo obiettivo è rivolto a monte e chissà se riuscirà ad aiutare a scoprire i responsabili della razzia senza cuore?

Suggerimenti