Neve sicura, Montecampione cerca fondi

di Domenico Benzoni
A caccia di fondi per potenziare l’innevamento artificiale
A caccia di fondi per potenziare l’innevamento artificiale
A caccia di fondi per potenziare l’innevamento artificiale
A caccia di fondi per potenziare l’innevamento artificiale

«Montecampione Ski area H 48»: una sigla per sottolineare la necessità di ridurre i tempi dell’innevamento artificiale e un bando che favorisce il potenziamento degli impianti necessari. Ecco cosa è «H 48», il decreto regionale che finanzia gli interventi delle stazioni sciistiche lombarde relativi alla neve programmata. Prevede una assegnazione di contributi a fondo perduto finalizzati al potenziamento e al miglioramento della funzionalità dei sistemi per coprire e preparare le piste, ed è stato pensato anche alla luce del sempre più forte cambiamento climatico che sta mettendo a dura prova soprattutto le piccole stazioni a bassa quota. Come Montecampione, appunto. LA DOTAZIONE finanziaria messa sul piatto dalla Lombardia è di 8 milioni di euro suddivisi su due annualità, il 2020 e il 2021. Il contributo a fondo perduto per le strutture di rilevanza locale può arrivare fino al 50% della spesa ammissibile, con un massimo di 800 mila e un minimo di 50 mila euro, purché la società richiedente dimostri di non trovarsi in stato di difficoltà ai sensi del regolamento europeo. E i beneficiari possono essere gli enti pubblici e i privati. Le opere ammesse a finanziamento? Vasche di accumulo, centrali di pompaggio e reti di innevamento. Dopo essere stata esclusa dall’accordo quadro per lo sviluppo turistico della bassa Valcamonica, Montecampione Ski area fa ora affidamento a questo bando per poter colmare i «buchi» nel sistema di tubazioni e cannoni sparaneve che riguardano alcune piste del comprensorio. Le domande devono arrivare alla Regione entro fine anno, e nell’arco di 90 giorni si saprà il nome degli ammessi a contributo. Delle 21 discese della stazione elencate sulle tabelle regionali, quelle coperte dai cannoni sono circa il 90%, ma si vorrebbe riuscire a servirle tutte con strutture fisse. RECENTEMENTE da queste parti c’è stato il sopralluogo di un geologo, arrivato da Milano per verificare la possibilità di un bacino di accumulo idrico non solo in Bassinale, ma anche a una quota più bassa. Potrebbe essere il tentativo di trovare una soluzione autonoma per la neve artificiale che serve agli impianti serviti dalla seggiovia Corniolo, finora garantito da una unica vasca legata anche al servizio idrico del villaggio di quota 1.200. Bisognerà ovviamente coinvolgere il Comune di Artogne, titolare di tutte le fonti di approvvigionamento di Montecampione. Ski area punta quindi sui finanziamenti regionali per superare quella che il presidente Stefano Iorio ha definito una «situazione infrastrutturale critica». Intanto garantisce gli appassionati dello sci che per la stagione entrante i prezzi saranno quelli dello scorso anno. •

Suggerimenti