Loa, il rifugio è distrutto ma rinascerà presto

di L.FEBB.
Ciò che resta del rifugio Loa, sul territorio di Berzo Demo
Ciò che resta del rifugio Loa, sul territorio di Berzo Demo
Ciò che resta del rifugio Loa, sul territorio di Berzo Demo
Ciò che resta del rifugio Loa, sul territorio di Berzo Demo

A una settimana dal disastro già si pensa alla ricostruzione. La sera del 6 gennaio in poche ore le fiamme, divampate per cause in corso di accertamento (l’ipotesi più verosimile parla del corto circuito del motore di una lavatrice), hanno distrutto il rifugio Loa, collocato in una splendida località montana a 1.170 di quota e realizzata nel 2012 a prezzo di grandi sacrifici economici per il Comune di Berzo Demo. Sono rimasti in piedi i muri perimetrali in granito, la soletta in calcestruzzo e alcune pareti gravemente lesionate. Non appena domato il rogo e messa in sicurezza l’area, per evitare soprattutto l’accesso ai curiosi, gli amministratori si sono concentrati sulla riedificazione. «ABBIAMO interpellato il funzionario col quale avevamo fortunatamente stipulato una polizza assicurativa - spiega il sindaco Giovan Battista Bernardi -, perché il danno patrimoniale ammonta a più di 500mila euro. Il perito ha già effettuato il primo sopralluogo, e confidiamo che la pratica per il ristoro dei danni proceda rapidamente. L’incendio ha colpito tutta la gente della Valsaviore. Mentre ancora bruciava il tetto, qualcuno ha proposto di avviare una raccolta di fondi per sostenere l’ente locale nell’opera dell’abbattimento e del successivo rifacimento. «Questo dimostra la generosità della nostra gente - osserva compiaciuto il primo cittadino -. Quindi, il nostro ringraziamento va a tutti coloro che in Valcamonica e non solo si sono resi disponibili a sostenere qualsiasi iniziativa per riavere al più presto il nostro rifugio. Chiaramente stiamo seguendo canali istituzionali - puntualizza Bernardi - per cercare di ottenere anche dei fondi pubblici. Ci contiamo, è inutile nasconderlo, perché siamo consapevoli che l’assicurazione probabilmente non coprirà la somma che spenderemo. Grazie ai cittadini che ci stanno spronando la ricostruzione partirà nel più breve tempo possibile». Bernardi ha anche indirizzato una lettera di ringraziamento a tutti gli enti che in quella triste serata della befana hanno lavorato per ore per domare l’incendio e per le indagini del caso. «L’ho scritta di getto - afferma - a nome di tutta la comunità a tutte le persone, vigili del fuoco, volontari della protezione civile, carabinieri, 118, che si sono prodigate tutta la notte e buona parte del giorno dopo per risolvere una situazione delicata. Senza il loro impegno poteva assumere contorni più gravi, perché il rogo poteva estendersi all’abetaia». •

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