Lavori a scuola, il cappotto di lana non basta

di Claudia Venturelli
L’esterno della scuola elementare di Malegno
L’esterno della scuola elementare di Malegno
L’esterno della scuola elementare di Malegno
L’esterno della scuola elementare di Malegno

La scuola che si è messa il cappotto di lana per tenere tutti al caldo, in estate si rifarà il look anche dentro, completando il progetto di riqualificazione energetica che sta a cuore al Comune di Malegno. Costerà un nuovo trasloco, ma perdere il nuovo contributo arrivato dal ministero proprio non si poteva e così si riapre il cantiere. «Il ministero dell’Istruzione ci ha dato una bella notizia - spiega il sindaco Paolo Erba -: ci ha destinato un contributo da 280mila euro che unito ai 70 mila di cui disponiamo ci consentirà di finire la ristrutturazione dell’elementare». La scuola che oggi fuori è tutta colorata, dentro ha bisogno di un restyling completo: «Sistemiamo i bagni e l’impianto idraulico, rifacciamo i pavimenti e cabliamo tutte le stanze con la rete internet, nella speranza di mettere fine a un annoso problema». Ai bambini verrà restituita una scuola completamente nuova già a settembre, «seguendo l’obiettivo del risparmio energetico, che fa il paio con la speranza di non dovervi più mettere mano almeno per i prossimi trent’anni». Se il primo intervento si era reso necessario per la messa in sicurezza, questo è stato voluto per completare l’opera, per restituire alle nuove generazioni un luogo non solo bello da vedere ma anche salubre e a basso impatto. I lavori inizieranno il 10 giugno, a lezioni concluse, e dureranno tutta l’estate. Sono infatti meno complicati di quelli esterni che avevano richiesto due anni solo di progettazione e studio di altri casi simili. La lana di pecora, ormai un rifiuto speciale, a Malegno è stata utilizzata per realizzare un sogno, scaldare la scuola. È elastica, traspirante e climatizzante contro caldo e freddo, e qui è stato attuato un progetto di bioedilizia che sposa gli obiettivi dell’amministrazione in scadenza, ovvero garantire la sicurezza degli scolari e risparmiare. Da queste parti la materia prima usata abbonda, e gli allevatori fanno sempre più fatica a metterla sul mercato oppure a smaltirla. Stando ai dati disponibili, solo il 25% della lana prodotta viene utilizzata nel settore tessile; tutto il resto è scarto. DA QUI l’originale progetto che si rifà all’economia circolare introdotta di recente anche nell’isola ecologica ampliata insieme al Comune di Cividate. Certo in tema ambientale Malegno è un passo avanti e i nuovi lavori non faranno che incrementare l’appeal delle strutture dedicate all’istruzione. «Sarà necessario un nuovo trasloco - chiude Erba -. Ci scusiamo per l’inconveniente ma crediamo che ne valga la pena». •

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