La Società antropologica irrompe nel futuro

di Luciano Ranzanici
Il presidente Ivan Faiferri
Il presidente Ivan Faiferri
Il presidente Ivan Faiferri
Il presidente Ivan Faiferri

Si è appena consumato un cambio della guardia obbligato ai vertici della Società storica e antropologica di Valle Camonica. Si tratta di una preziosa realtà culturale che ha sede a Ceto e che è nata nel 2014 (ma era già attiva quattro anni prima) che studia e valorizza la storia e la cultura del territorio camuno facendo ricerca promozione. Luca Giarelli, studioso, storico e anche guida turistica, oltre che l’ideatore di questa istituzione, dopo due mandati consecutivi ha lasciato la presidenza a Ivan Faiferri. Ora è il vice di quest’ultimo, e il direttivo viene completato da Fabio Faiferri in veste di segretario e da Loris Bendotti che assunto l’incarico di consigliere. IL NEO PRESIDENTE, laureato in Filosofia, storico e archivista, riparte da un obiettivo preciso: l’organizzazione del decimo convegno internazionale Ista (Incontri per lo studio dei territori alpini) «Arte medievale nelle alpi» che non è stato possibile portare in scena lo scorso anno per via dell’emergenza sanitaria. Si tratta di un meeting di grande importanza che vede normalmente la partecipazione di studiosi del mondo accademico ma anche di un gruppo di ricercatori indipendenti attivi in tutta Europa. Dalle precedenti edizioni del convegno sono uscite diverse pubblicazioni e studi che la società ha diffuso sul territorio camuno e non solo. Poi Faiferri si sofferma su un altro progetto che potrebbe rappresentare una svolta per chi visiterà i siti camuni delle incisioni rupestri: «Le nostre applicazioni “Valcamonica Rock App” e “Valcamonica Castle App”, un modo nuovo per scoprire le ricchezze culturali del nostro territorio migliorando l’esperienza di visita grazie alle risorse della tecnologia». IVAN FAIFERRI guarda anche «al nostro archivio, che dovrà essere potenziato con tutte le risorse documentarie, creando un sistema che permetta prima di tutto ai soci di accedere alla collezione dei documenti digitalizzati di cui disponiamo: la possibile base per un archivio di questo tipo di fonti sulla Valcamonica aperto a tutti gli studiosi e ai curiosi». «La Società storica e antropologica di Valle Camonica ha rappresentato finora uno spazio di libertà intellettuale e di serietà scientifica - afferma il presidente all’inizio del mandato - ed è un valore fondamentale non solo per la nostra terra che dobbiamo senza dubbio preservare». In tempi difficili insomma, la Valcamonica continua ad investire sul suo patrimonio culturale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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