La casa del «boss» è passata di mano: ora cerca un futuro

di D.BEN.

La criminalità non fa differenza tra città e piccoli paesi, tra strutture commerciali, artigianali, alberghiere o residenziali. I soldi sporchi possono essere investiti in qualunque settore. Ed anche il piccolo paese di Gianico si è trovato ad avere sul suo territorio un edificio che era di proprietà di un esponente della criminalità organizzata. Chiuso l’iter della confisca, l’appartamento posto in via Caduti di Campelli nel giugno del 2018 è stato affidato alla gestione al Comune. L’amministrazione ha quindi deciso di usare il locale presente sul suo territorio e confiscato alla criminalità organizzata per finalità sociali. Qualche anno fa nel piccolo paese della bassa Valle Camonica l’immobile è stato tolto dalle mani del proprietario ed affidato alla gestione del Comune. Ci ha pensato l’Agenzia nazionale per la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ad assegnarlo al patrimonio indisponibile dell’ente pubblico ed ora il sindaco Mirco Pendoli intende metterlo a disposizione di qualche associazione senza fini di lucro. A tal fine ha aperto un bando relativo alla manifestazione di interesse per chi desiderasse averlo in assegnazione. Vi possono concorrere enti ed onlus, comunità terapeutiche e di recupero, organizzazioni di volontariato, associazioni di protezione ambientale, cooperative sociali . L’assegnazione avrà la durata di dieci anni ed avviene in forma gratuita con la sola assunzione in carico delle spese di manutenzione dell’immobile. Chi intendesse partecipare al bando deve presentare domanda entro le ore 12 di mercoledì 27 maggio, indicando obiettivi del progetto , attività da svolgervi, soggetti coinvolti e ricadute sul territorio. L’immobile con terreno annesso, fa parte di una villetta bifamiliare e tornerebbe cosi ad essere valorizzato ed a rivitalizzarsi, stavolta assolvendo però ad una funzione sociale e non più come investimento in mano alla criminalità organizzata. •

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