Furti e rapine nelle case, presa tutta la gang

di Mario Pari
Una fase della conferenza stampa in cui sono stati illustrati gli importanti risultati delle indagini FOTOLIVELa refurtiva recuperata dai carabinieri durante le indagini
Una fase della conferenza stampa in cui sono stati illustrati gli importanti risultati delle indagini FOTOLIVELa refurtiva recuperata dai carabinieri durante le indagini
Una fase della conferenza stampa in cui sono stati illustrati gli importanti risultati delle indagini FOTOLIVELa refurtiva recuperata dai carabinieri durante le indagini
Una fase della conferenza stampa in cui sono stati illustrati gli importanti risultati delle indagini FOTOLIVELa refurtiva recuperata dai carabinieri durante le indagini

Padre, due figli e una figlia. Tutti appassionatamente ladri, secondo la ricostruzione degli investigatori e ora tutti, meno appassionatamente, in carcere. Specializzati nelle razzie in appartamenti, partivano dalla Francicorta, in particolare da Paderno, per risalire la provincia e arrivare fino alla Valle Camonica, e in un caso in Valtellina, e ripulire gli appartamenti. I QUATTRO non entravano mai in azione insieme e le indagini hanno preso il via dopo una rapina messa a segno a Esine il 12 luglio scorso. Anche in quel caso erano entrati per un furto, ma si era verificato un imprevisto. In casa c’era il figlio della proprietaria, un minorenne che mentre dormiva era stato svegliato da rumori. Intuendo che potesse trattarsi di qualcosa di pericoloso, si era chiuso a chiave in camera e ha chiamato la madre. La donna era uscita per andare a lavorare, ma quando ha ricevuto la telefonata del figlio ha fatto immediatamente ritorno a casa. L’intuizione si è rivelata esatta perché uno dei ladri stava ancora rovistando nei mobili della cucina. A quel punto si è passati da furto a rapina perché il malvivente, pur di assicurarsi la fuga ha dato una spinta alla donna, provocandole delle lesioni. Le indagini sono quindi partite da parte del Nucleo Operativo e Radiomobile dei carabinieri della compagnia di Breno. Indagini in cui si sono rivelati importanti i pedinamenti e i servizi di osservazione, ma di grande importanza sono state anche l’analisi dei tabulati, la visione di immagini delle telecamere dei sistemi di videosorveglianza e l’analisi dei tabulati. È così stato possibile stabilire che tra luglio e Ferragosto la banda a messo a segno una decina di colpi. Il primo di questi colpi, in realtà risale al 9 luglio, prima della rapina. Sempre a Esine i ladri avevano tagliato con un flessibile la cassaforte in un appartamento. Ed erano tornati a Esine il 12 luglio per un altro furto. Poi le trasferte hanno cambiato destinazione con due tappe Pisogne. il giorno di Ferragosto, viaggi con furto a Berzo Demo e a Bormio. Ma proprio al rientro dalla provincia di Sondrio sono stati intercettati dai carabinieri. In macchina avevano monili in oro per un valore superiore a 10mila euro. Questo in aggiunta ad arnesi da scasso ha complicato la loro posizione. In realtà, visti tutti gli elementi raccolti dai carabinieri di Breno, non c’era bisogno. La procura ha chiesto e ottenuto dal gip l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. È stata eseguita due giorni fa e ora si trovano tutti e quattro in prigione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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