«Dighe, la vigilanza conta su un organico inadeguato»

di C.VEN.
Le condotte di Edolo
Le condotte di Edolo
Le condotte di Edolo
Le condotte di Edolo

Organici sotto zero, reperibilità che aumenta. È l’allarme lanciato dalla Filctem Cgil di Valcamonica e Sebino che denuncia i problemi che coinvolgono i lavoratori del comparto Hydro di Enel Green power in Valcamonica. «La conseguenza di questo stato di cose - spiega Carlo Massi - è che a turnare nel controllo delle dighe sono sempre gli stessi lavoratori, ora soggetti anche a chiamate fuori regione in caso di emergenza». Da settimane ormai l’azienda ha introdotto la «task force», una nuova modalità di reperibilità che si aggiunge a quella già garantita negli anni dai lavoratori. «Questa novità, imposta senza alcuna discussione sindacale, è a costo zero per Enel ma ha costi altissimi per la qualità della vita dei lavoratori. La disponibilità obbligata alla task force non è retribuita un euro in più (a meno che non ci sia un intervento), ma va ad aggiungersi alle numerosissime ore di reperibilità che i lavoratori Hydro devono garantire per il controllo e il buon funzionamento delle dighe». In Valcamonica, nel comparto idroelettrico lavorano circa settanta persone: 29 nella sede operativa di Cedegolo e Malegno, 27 in quella di Edolo. Già la ristrutturazione dell’azienda quattro anni fa era costata sacrifici: «Come sindacato ci opponiamo a queste modalità di lavoro imposte, per nulla discusse insieme ai rappresentanti dei lavoratori». E a breve potrebbe arrivare anche una manifestazione di protesta. •

Suggerimenti