Consumi idrici e bollette Artogne deve prorogare il regime forfettario

di D.BEN.
La sede distaccata del Comune di Artogne a Montecampione
La sede distaccata del Comune di Artogne a Montecampione
La sede distaccata del Comune di Artogne a Montecampione
La sede distaccata del Comune di Artogne a Montecampione

Anche per quest’anno a Montecampione non cambierà nulla a proposito del pagamento dell’acqua; perché una definizione dettagliata dei consumi (e non solo di questi) non è ancora possibile. L’acquisizione del servizio idrico con la gestione diretta da parte del Comune di Artogne, per il villaggio di quota 1.200 e per il complesso residenziale Le Baite di quota 1.800, risale al primo luglio dello scorso anno. All’inizio l’ente locale aveva deciso una quota forfettaria di 100 auro da richiedere a ogni utenza sulla base di un piano finanziario che prevedeva costi fissi per 110 mila euro annui, con in più altri 80 mila euro per opere legate a prese e vasca in Bassinale. Una scelta fatta in attesa di trovare soluzione ai diversi problemi che riguardavano la rete di captazione e distribuzione. C’era infatti bisogno di accordarsi con Piancamuno per le utenze che ricadono su quel territorio, ma che utilizzano l’acqua potabile proveniente da Artogne. Bisognava poi verificare lo stato e il percorso della rete idrica e fognaria. Era necessario trovare un accordo con Montecampione Ski area sull’utilizzo dell’acqua per l’innevamento artificiale. Infine si doveva studiare come contabilizzare l’uso della parte potabile, con l’eventuale installazione di contatori condominiali. Tutti problemi complessi che non hanno ancora trovato soluzione e che hanno costretto Artogne a prorogare anche per il 2020 il regime transitorio di pagamento: sempre 100 euro per utenza suddivisi tra quota fissa (57,89) e quota investimenti (42,11). SI ANDRÀ avanti così fino a quando non si saranno create le condizioni per poter applicare anche a Montecampione 1.200 e 1.800 la tariffazione legata al consumo reale. Una soluzione non facile, spiegano in municipio, dato che la promiscuità degli impianti e dei sistemi di pompaggio rende necessario separare le competenze per acqua potabile, innevamento artificiale e fruitori di Piancamuno, con la messa in opera di misuratori dei consumi. Quali misuratori? L’idea di piazzare un contatore per ogni unità immobiliare è irrealizzabile, in considerazione dei costi e del tempo necessario (sono state stimate 1.900 utenze); ma si potrebbe pensare appunto a collocarne uno in ogni condominio della stazione.

Suggerimenti