Ciclo idrico integrato Il Consorzio dei residenti ritira il ricorso al Tar

di D.BEN.
Scontro finito sul ciclo idrico integrato di Montecampione
Scontro finito sul ciclo idrico integrato di Montecampione
Scontro finito sul ciclo idrico integrato di Montecampione
Scontro finito sul ciclo idrico integrato di Montecampione

Il caso Montecampione ha tenuto banco giorni fa anche nell’ultimo consiglio comunale di Artogne; che tra le altre cose ha preso atto del ricorso al Tar partito da Montecampione contro l’acquisizione del servizio idrico integrato della stazione da parte del municipio artognese. È stata una seduta lampo: mezz’ora di assemblea per approvare alcune variazioni urgenti di bilancio, la richiesta di fiscalità differenziata per le zone ad alta marginalità economica, il regolamento per il trattamento dei dati personali sulla videosorveglianza e le controdeduzioni alle osservazioni di Italia nostra sulla variante al Pgt che dà il via all’allargamento delle Pressofusioni Sebine. A favorire i tempi stretti è stata l’assenza dell’intero gruppo di minoranza de «Il Maglio». Una forma di protesta contro il mancato coinvolgimento nelle scelte legate alla variante e al fatto che l’argomento Pressofusioni Sebine non è stato discusso nemmeno nella commissione Urbanistica. «Assentarsi così è sbagliato perché non si porta rispetto a chi si rappresenta»: ha commentato il capogruppo di maggioranza. Il risultato? Osservazione di Italia nostra respinta e variante al Pgt approvata dall’intera maggioranza, con la spiegazione del sindaco che l’operazione consentirà all’amministrazione comunale di introitare soldi per riqualificare la viabilità interna alla zona industriale. LA SEDUTA ha ufficializzato anche la notizia del ritiro da parte del Consorzio residenti di Montecampione, e di un privato con casa nel villaggio turistico, del ricorso al Tar relativo all’acquisizione del servizio idrico integrato. Un gesto deciso per rendere meno conflittuali i rapporti tra Consorzio e Comune e destinato a porre le basi per un tavolo di confronto sull’interesse generale della stazione turistica. Nel ricorso datato 24 giugno, l’avvocato del Consorzio ricordava sei motivi per i quali dichiarare l’illegalità dei provvedimenti dell’amministrazione comunale, chiedendo l’annullamento del piano tariffario e di tutto quanto di conseguenza. Ora il ritiro e l’allentamento della lunga conflittualità.

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