A un anno dalla «Funsciù» l’appello alla Madonnina per uscire dall’epidemia

di D.BEN.

Un anno fa Gianico era nel pieno delle Decennali della Madonnina del Monte. Addobbi floreali, festoni, manifestazioni di ogni genere, strade e piazze piene come non mai. Un enorme contrasto con la realtà di queste ore. Forse anche per l’isolamento forzato, la memoria della «Funsciù» sembra rinnovarsi ancora di più in questi giorni. E se finora ci si era affidati alla Madonnina per essere protetti dalle alluvioni e dalle follie del tempo, in questi giorni l’invocazione sconfina anche nel timore della pandemia. In paese i contagiati sono stati diverse decine e non sono mancate alcune morti, anche recenti. A distanza di un anno da quel maggio 2019, con Gianico che aveva cambiato volto, con l’abitato trasformato in un grande scenario visitato ogni giorno da migliaia di persone, il parroco don Fausto Gregori e l’amministrazione comunale hanno pensato di ricordare l’ultima Funsciù celebrando una messa nel santuario della Madonnina. Ovviamente a porte chiuse, ma con la trasmissione in diretta da parte di Teleboario. «Un anno fa a quest’ora stavamo vivendo un meraviglioso evento - ha commentato il sindaco Mirco Pendoli - e a distanza di 12 mesi abbiamo pensato che fosse giusto ricordare il grande lavoro fatto allora e chiedere ancora una volta alla nostra Madonnina di proteggerci e di aiutarci a uscire dalla situazione in cui ci troviamo». È SUCCESSO ieri alle 16, e per il sindaco è stata anche l’occasione per rilanciare un appello. Ogni giorno attraverso i social Pendoli aggiorna i cittadini sull’andamento dei contagi, e stavolta ha nuovamente invitato a rispettare le regole e impegnarsi affinché le cose vadano sempre meglio. Senza dimenticare il richiamo a un gruppetto di ragazzi che nei giorni scorsi «scorrazzava in alcune stradine laterali senza protezioni, bottiglie in mano e dando calci alle porte delle vasche dell’acquedotto». Per fortuna non sono tutti così.

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