Una pioggia di fondi
scaccerà l’«incubo»
alluvioni e frane

di Cinzia Reboni
Il Piano Proteggi Italia coinvolgerà anche la Valcamonica
Il Piano Proteggi Italia coinvolgerà anche la Valcamonica
Il Piano Proteggi Italia coinvolgerà anche la Valcamonica
Il Piano Proteggi Italia coinvolgerà anche la Valcamonica

Un assegno pronto cassa da 1.854.746 euro staccato dal Governo per avviare nel Bresciano tre interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico. Si tratta dell’anticipo di un pacchetto di fondi da 80 milioni destinati alla Lombardia che saranno erogati progressivamente fino al 2021. Il Piano Proteggi Italia, sostenuto da un investimento triennale di 10,8 miliardi, muove i primi passi con uno stanziamento di 315 milioni su scala nazionale. Ventinove milioni saranno erogati alla Lombardia. L’operazione punta a mettere in sicurezza 3 milioni di nuclei famigliari residenti in aree esposte al pericolo di alluvioni e frane, ma anche a rendere strutturale la prevenzione. La prima tranche di finanziamenti sbloccherà 263 cantieri, 23 localizzati in Lombardia e tre nella nostra provincia. A Paisco Loveno, grazie ad un investimento di 1.150.000 euro, saranno consolidati i fronti di montagna instabile che minacciano la provinciale 294. A Cazzago verrà azzerato il rischio esondazioni del torrente Langherone con un intervento da 340.300 euro. A Berzo Demo 364.446 euro saranno utilizzati per mettere in sicurezza la rete di torrenti e proteggere le strade dalla caduta di rocce e detriti. In tutti e tre i casi non si tratta di opere di emergenza o di ripristino di danni provocati dal maltempo, ma progetti che puntano alla prevenzione.

 

SPETTERÀ ora al Ministero dell’Ambiente e ai commissari all’emergenza valutare se e in che misura finanziare le altre 64 opere presentate nel Bresciano, che richiederebbero un investimento totale di 75 milioni. La nostra provincia del resto è inserita nella fascia di pericolo più elevata. Quattro paesi bresciani su cinque sono statisticamente minacciati da potenziali alluvioni o incombenti frane. Dalla Valcamonica alla Bassa, 165 comunità sono in ostaggio di montagne instabili, o devono tenere il fiato sospeso ad ogni violento temporale per il timore di allagamenti ed esondazioni incontrollate e incontrollabili. Addirittura 92 sono sottoposti ad entrambi i rischi. L’incisività del Piano Proteggi Italia sarà esaltata dall’effetto combinato dei fondi stanziati dalla Regione per risanare il territorio dalle ferite inferte dalla tempesta Vaia. Brescia prova a lasciarsi alle spalle l’incubo con una prima boccata di ossigeno di oltre 15 milioni di euro che rifonderanno in parte i danni inflitti a territorio, boschi e strutture. La nostra provincia monopolizzerà più del 37% dello stanziamento «cash» di 40 milioni.

 

A PASPARDO è prevista l’opera di regimentazione idraulica in Valle di Solif. Altri quattro progetti hanno priorità assoluta: si tratta delle vasche di laminazione del torrente Canale a Cellatica, della messa in sicurezza definitiva della Val Rabbia a Sonico, della neutralizzazione della frana in località Roncaglia a Pian Camuno e dello scudo anti-crolli alla Madonna del Corno di Provaglio d’Iseo. Solo queste quattro opere valgono 7.376.000 euro. I lavori saranno affidati entro l’anno. «Da Sottosegretario per il Lavoro mi preme sottolineare - precisa il bresciano Claudio Cominardi riferendosi al Piano Proteggi Italia - che questo tipo di opere hanno anche forti ricadute sull'occupazione. Secondo il Cresme, 1 miliardo di euro speso in grandi opere genera occupazione per 500 persone: sarebbero 18.000 i posti di lavoro se la stessa somma fosse investita in riqualificazioni, tutela del territorio, dissesto idrogeologico e in generale nell’economia green».

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