Stritolato tra due carrelli carichi di pietre

di Simona Duci Giuseppe Zani
Appreso della tragedia, il  sindacato ha immediatamente proclamato uno sciopero e un’assemblea
Appreso della tragedia, il sindacato ha immediatamente proclamato uno sciopero e un’assemblea
Appreso della tragedia, il  sindacato ha immediatamente proclamato uno sciopero e un’assemblea
Appreso della tragedia, il sindacato ha immediatamente proclamato uno sciopero e un’assemblea

Simona Duci Giuseppe Zani Schiacciato tra due carrelli carichi di pietre. L’assurda dinamica dell’infortunio sul lavoro avvenuto ieri sera alla Dolomite Franchi di Marone non ha lasciato scampo ad Amos Turla, operaio di 61 anni residente a Montisola. LA TRAGEDIA si è consumata alle 19,30 nel padiglione situato al pianterreno dello storico stabilimento dove vengono prodotti mattoni refrattari. Si tratta di un reparto ad altissima automatizzazione con sofisticati sistemi per il controllo della sicurezza. Ma la tecnologia non è bastata ad evitare l’incidente mortale su cui saranno ora chiamati a fare luce i carabinieri di Marone e il personale tecnico dell’Ats. Stando alla prima ricostruzione, la vittima si è trovata sulla traiettoria di uno dei carrelli che scorrevano lungo una cremagliera che lo ha sospinto e stritolato contro l’altro mini-vagone fermo davanti alla piattaforma di scarico. A lanciare l’allarme sono stati i colleghi. Sul posto la centrale operativa del 112, ha inviato un’ambulanza della Croce rossa di Palazzolo e l’eliambulanza che è atterrata nel piazzale dell’azienda di via Zanardelli. Nonostante il prodigarsi dei rianimatori, il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61 enne. Per estrarre il corpo senza vita dalla morsa dei due carrelli è stato necessario l’intervento dei Vigili del fuoco. LA SALMA è stata ricomposta all’ospedale di Iseo in attesa degli accertamenti medico legali. Sarà l’inchiesta della procura, sulla scorta dei rilievi dei carabinieri e dei tecnici dell’Ats impegnati in un sopralluogo fino a tarda serata, ad appurare se la tragedia sia stata provocata da lacune nel sistema di sicurezza o se sia stato frutto di un errore umano. La notizia della morte di Amos Turla è rimbalzata subito alla Festa degli alpini a Pregasso dove era radunata una comitiva di dipendenti della Dolomite Franchi che si sono subito precipitati in azienda. Il 61enne era conosciutissimo a Montisola. Cugino di primo grado del sindaco Fiorello, Amos Turla abitava a Sinchignano, tra Siviano e Menzino, nelle case costruite negli anni Settanta da una immobiliare di Roma che avrebbe voluto creare un villaggio turistico. L’operazione tramontò e gli alloggi furono convertiti in abitazioni per famiglie. Turla era il braccio destro del parroco don Davide Otelli. In veste di diacono e sagrestano si prendeva cura della chiesa parrocchiale di Siviano e del santuario della Madonna della Seriola, il suggestivo luogo di culto che sovrasta dall’alto Montisola. La vittima lascia la moglie Patrizia e la figlia Erica, presidente dell’associazione Giovane Isola. Turla era stato assunto da poco per completare il percorso di accompagnamento alla pensione fissato per il 2021. L’infortunio funesta le celebrazioni organizzate in occasione del centesimo anniversario di fondazione della Dolomite Franchi. I sindacati hanno proclamato uno sciopero dalle 22 di ieri alle 14 di domani e convocato un’assemblea. •

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