Silvia Razzi faccia a faccia con due banditi

di Alessandro Gatta
La cassaforte della casa di Silvia Razzi svaligiata da due  nomadi
La cassaforte della casa di Silvia Razzi svaligiata da due nomadi
La cassaforte della casa di Silvia Razzi svaligiata da due  nomadi
La cassaforte della casa di Silvia Razzi svaligiata da due nomadi

Davvero un pomeriggio da incubo quello vissuto da Silvia Razzi, consigliere comunale a Lonato e responsabile provinciale Turismo e cultura per Fratelli d’Italia. Insieme al marito Cristiano Antonioli - ex consigliere comunale a Puegnago - e con il piccolo Leo, venerdì Silvia Razzi si è trovata faccia a faccia con la banda di nomadi che aveva appena svaligiato la loro casa. I DUE ROM SONO riusciti a scappare in macchina, ma grazie alla testimonianza decisiva della famiglia al completo, tutti insieme sono riusciti a leggere il numero di targa, sono già stati arrestati dai carabinieri. Silvia Razzi racconta la vicenda: «Eravamo appena usciti dalla nostra casa di Puegnago, diretti a Salò, quando sullo smartphone è arrivata la notifica di un’intrusione, e le telecamere dell’abitazione già stavano inquadrando i due ladri impegnati nel forzare la cassaforte, utilizzando un flessibile». Dopo aver allertato i carabinieri, la famiglia è tornata verso casa. «Quando ti trovi davanti queste persone scatta qualcosa che mai ti saresti aspettata: una freddezza e una lucidità che non sapevo di avere, ma che mi ha permesso di inseguirli per un tratto a piedi e prendere il numero di targa - racconta il consigliere comunale -. Cristian è stato ancora più freddo di me, ha dato il meglio davanti al pericolo per la sua famiglia. E Leo, nostro figlio, nella sua paura fra le lacrime urlava con me in mezzo alla strada e ripeteva ad alta voce il numero di targa per non farmelo dimenticare». GRAZIE ALLA SEGNALAZIONE i carabinieri hanno intercettato l’automobile sospetta, ma non sono riusciti a fermarla. A meno di 24 ore dal furto, la telefonata che nessuno si aspettava: «Li hanno arrestati – conferma Silvia Razzi – e i carabinieri ci hanno invitato ad andare in caserma per il riconoscimento». Di certo una buona notizia, ma resta ancora il cruccio per quello che è stato rubato: i due nomadi hanno svuotato la cassaforte, portandosi via soldi in contanti, i regali della cresima, buoni postali, oro e gioielli di famiglia. «SONO COSCIENTE del fatto che non rivedrò più nulla di ciò che ci è stato rubato – afferma il consigliere comunale di Lonato –. Oltre all’elevato valore economico, ciò che mi disturba maggiormente è il valore affettivo di ogni oggetto. Ma dedico un grazie particolare ai carabinieri di Manerba che non ci hanno mai lasciati soli dimostrando professionalità e umanità. Anche per mio figlio Leo, che è stato chiamato a una dura prova ma che da oggi sarà più forte di prima». I carabinieri stanno cercando eventuali legami tra il furto commesso nell’abitazione di Silvia Razzi ed altre irruzione in abitazione compiute in Valtenesi. In particolare si cercano collegamenti con il raid in una villa di Manerba dove i ladri hanno scardinato una cassaforte e dopo averla squarciata hanno prelevato soldi e gioielli. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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