Sebino ostaggio dei
rifiuti. Boom di discariche
abusive e le fototrappole sono ko

di A.ROM.
Negli ultimi giorni sono moltiplicati gli abbandoni di rifiuti
Negli ultimi giorni sono moltiplicati gli abbandoni di rifiuti
Negli ultimi giorni sono moltiplicati gli abbandoni di rifiuti
Negli ultimi giorni sono moltiplicati gli abbandoni di rifiuti

Non è cambiato nulla, anzi, per quanto possibile, la situazione è peggiorata. E di molto. Non stiamo parlando del CoVid-19, ma di un altro «virus», quello delle discariche abusive, che sempre di più ha preso piede sul territorio. NELLA ZONA del Sebino, da anni, esistono aree - accessibili a tutti, e ben visibili - in cui viene smaltito di tutto: veri e propri luoghi dimenticati da Dio e dalle istituzioni, in cui ognuno si sente libero di gettare la propria spazzatura. Sul versante bresciano del Lago d’Iseo ce ne sono diverse: quella storica, per usare un eufemismo, è situata in località Vacarezzo a Marone, poco dopo la Galleria Trentapassi. Qui, alcuni mesi fa, la Protezione Civile aveva messo una pezza, intervenendo per ripulire la zona: un’azione che purtroppo è durata lo spazio di poche settimane. «La situazione è grave - spiega Giuseppe Nalli, coordinatore delle Guardie Ecologiche Volontarie del Sebino -. Dopo tutti gli appelli che abbiamo lanciato, di cui ne ha parlato chiunque, giornali e Tv locali, dobbiamo purtroppo far notare che nulla è cambiato. I luoghi preferiti dai pirati dell’immondizia sono quelli a bordo strada, i boschetti e le aree verdi: le Amministrazioni comunali hanno provato ad intervenire, ma in tanti casi hanno le mani legate, in quanto la strada è di proprietà della Provincia». A Vello di Marone, tra la vegetazione che guarda il lago, si può trovare di tutto: copertoni di camion, contenitori in plastica, latte abbandonate, sacchi dell’immondizia, sedie da ufficio, cuscini, bottiglie e lattine, batterie per auto. Così è, anche sulla strada che da Iseo sale verso Polaveno. «Alcuni mesi fa - continua Nalli - l’Amministrazione aveva fatto posizionare le fototrappole, che servivano per catturare i movimenti di chi depositava impunemente materiale. Passando per una pulizia delle ramaglie, il mezzo della Provincia ha tranciato anche queste fototrappole, distruggendole e rendendole, in pratica, inutili». IN QUESTO periodo poi, con il passaggo di stagione e le piante non ancora all’apice della fioritura, lo spettacolo è davvero indecente in alcuni punti. Sostanzialmente pulite invece, le aree di sosta sulla Provinciale che scorre a mezzacosta e bypassa i centri abitati sebini: la denuncia di Bresciaoggi dell’estate scorsa, aveva provocato l’immediato intervento di Palazzo Broletto e il mantenimento della pulizia nei mesi a venire. La nuova frontiera dei depositi abusivi, infine, è costituita dai vani che si aprono nelle gallerie sul tratti da Pisogne scendendo verso sud: qui, seppur delimitate da guard rail che ne limitano l’accesso, è stato gettato materiale di varia natura, compresi enormi lastroni di materiale ferroso e gomma. Un altro scempio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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