Ordinanza di rimozione per l’allestimento contro la violenza di genere

di SIMONA DUCI
La soddisfazione per l’apertura di «Bad News» è durata poche ore
La soddisfazione per l’apertura di «Bad News» è durata poche ore
La soddisfazione per l’apertura di «Bad News» è durata poche ore
La soddisfazione per l’apertura di «Bad News» è durata poche ore

Una performance di grande impatto emotivo, con le colonne di piazza Cavour avvolte in una pellicola di plastica rossa e pannelli appesi ai pilastri. Un’istallazione di denuncia contro la violenza sulle donne, quella promossa dall’associazione Liberi Libri, che hanno potuto ammirare solo le persone presenti all’inaugurazione di ieri. Il sindaco di Rovato ha infatti firmato un’ordinanza di rimozione. Il provvedimento è scattato per la mancanza del placet della Soprintendenza. «Un atto dovuto - conferma il primo cittadino Tiziano Belotti -: il Comune ha autorizzato il posizionamento dei pannelli con il drappo sotto il portico. Diverso il discorso della copertura delle colonne che necessitava del via libera delle Belle Arti. Non vietiamo di posizionare i pannelli in altro modo. Il giudizio non riguarda l'iniziativa che abbiamo sostenuto, ma il deturpamento di un monumento». L’installazione «Bad News» avrebbe dovuto rimanere allestita fino al primo dicembre, ma ora il destino della performance resta incerto. L’opera si dipana in due serie di pannelli: una dedicata a donne vittime di violenza e altri ai titoli di quotidiani nazionali che hanno raccontato la cronaca di femminicidi. «Spesso - si legge nella presentazione - la narrazione da parte dei media di questi atti di violenza finisce per ingenerare empatia per il carnefice, descritto sotto lo stereotipo dell'abuso come espressione di troppo amore. Si veicola il messaggio sbagliato. Nello stesso modo abbiamo voluto mandare un messaggio positivo. La rappresentazione sui pannelli esposti delle donne che hanno subito e che nel buio della violenza hanno trovato la luce, hanno dato vita a progetti sociali importanti». NELLA VETRINA avevano trovato spazio Franca Viola, Azza Soliman, Nadia Murad, a Malala Yousafzai, eroine, resilienti, che sono state capaci di trasformare esperienze distruttive, in progetti importanti che hanno salvato altre donne. A «Bad News » rendeva omaggio anche Piera Stretti. «Nel Bresciano - racconta -siamo state le prime a dare il via a un centro antiviolenza fondato sul puro volontariato. Ottomila donne sono state accolte, dando loro ascolto, fornendo consulenze legali e gratuito patrocinio, sostegno psicologico, un rifugio e molto altro».

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