Maltrattamenti al nido, indagate 3 educatrici

di Paolo Cittadini
L’esterno dell’asilo «La spiaggia delle tartarughe» di Rodengo Saiano finito al centro dell’indagine Una immagine tratta dai video finiti agli atti della inchiesta e in cui una delle operatrici trascina un bimboAll’interno l’attività è proseguitaLa preoccupazione dei genitori
L’esterno dell’asilo «La spiaggia delle tartarughe» di Rodengo Saiano finito al centro dell’indagine Una immagine tratta dai video finiti agli atti della inchiesta e in cui una delle operatrici trascina un bimboAll’interno l’attività è proseguitaLa preoccupazione dei genitori
L’esterno dell’asilo «La spiaggia delle tartarughe» di Rodengo Saiano finito al centro dell’indagine Una immagine tratta dai video finiti agli atti della inchiesta e in cui una delle operatrici trascina un bimboAll’interno l’attività è proseguitaLa preoccupazione dei genitori
L’esterno dell’asilo «La spiaggia delle tartarughe» di Rodengo Saiano finito al centro dell’indagine Una immagine tratta dai video finiti agli atti della inchiesta e in cui una delle operatrici trascina un bimboAll’interno l’attività è proseguitaLa preoccupazione dei genitori

Spintoni, strattonamenti e poi parolacce, insulti e infine le punizioni che consistevano nel mancato cambio del pannolino e nella privazione del cibo. Questo il campionario delle presunte angherie che hanno messo nei guai tre educatrici dell’asilo nido privato «La spiaggia delle tartarughe» di Rodengo Saiano. Le tre educatrici, due hanno 29 anni e una 25, nelle scorse ore sono state raggiunte dalla misura cautelare dell’obbligo di firma. Il reato che gli viene contestato è quello di maltrattamenti aggravati. Sono libere, per il momento dovranno solo presentarsi negli uffici della polizia giudiziaria per firmare il «registro di presenza». COSÌ ha deciso il gip del tribunale di Brescia che ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dal pm titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Marzia Aliatis, che ha coordinato il lavoro della Squadra Mobile della questura di Brescia. A incastrare le tre operatrici ci sono le immagini, e gli audio, delle telecamere installate dalla polizia nei mesi scorsi. Lì si vedono le educatrici prendere i bambini e strattonarli fino a farli cadere pesantemente a terra, trascinarli per i piedi e poi si sente il linguaggio scurrile utilizzato per farsi ascoltare dai piccoli. A fare partire l’indagine di polizia e procura di Brescia è stata la denuncia fatta a settembre dai genitori di uno dei bambini ospiti dell’asilo nido di Rodengo Saiano. «Temiamo che le educatrici non si comportino bene - avevano raccontato agli agenti prima di ritirare il piccolo dalla scuola sospettando che qualcosa non andasse all’interno della struttura dove operano sette maestre -. Nostro figlio ha cambiato umore da quando è ritornato a scuola». A DARE man forte ai sospetti ci sarebbero poi state le dichiarazioni di una ex dipendente dell’asilo. La donna agli inquirenti avrebbe confermato le maniere brusche e un po' troppo sopra le righe delle tre donne. Per questo avrebbe deciso di lasciare il lavoro all’asilo. Le denunce avevano però bisogno di riscontri e così si è arrivati a installare le telecamere. Le immagini però non bastavano. Nei video si vedevano sì le maestre comportarsi in maniera decisa, ma i veri maltrattamenti erano soprattutto verbali. Così dopo una nuova richiesta all’autorità giudiziaria è arrivata l’autorizzazione a una serie di intercettazione ambientali. La combinazione tra video e audio ha finalmente mostrato quello che accadeva all’interno del nido «La spiaggia delle tartarughe». «L’INDAGINE è durata i canonici sei mesi - spiegano gli inquirenti - Quando il quadro è stato chiaro abbiamo deciso di intervenire». Dalla procura di Brescia è quindi partita la richiesta di arresti domiciliari per le tre educatrici. Il gip ha ritenuto eccessiva la misura e si è limitata a disporre l’obbligo di firma. Il provvedimento è stato notificato alle tre giovani maestre lontano dal luogo di lavoro per evitare possibili tensioni. Ieri, infatti, per tutta la mattina i carabinieri hanno stazionato dentro e fuori l’asilo dopo che alcune educatrici hanno spiegato di sentirsi minacciate dopo che la notizia è diventata di dominio pubblico. NEI PROSSIMI giorni le tre giovani educatrici saranno ascoltate dal giudice nell’interrogatorio di garanzia che si svolgerà negli uffici del palazzo di Giustizia. Lì avranno la possibilità di raccontare la loro verità. Il lavoro della procura e della Mobile non è ancora concluso. Gli inquirenti vogliono cercare di capire da quanto tempo si protraevano i comportamenti decisamente autoritari delle tre operatrici del nido. Il fatto che la prima denuncia sia arrivata all’inizio dell’anno scolastico fa pensare che i maltrattamenti possano essere iniziati già diversi mesi prima. Non sono quindi escluse novità nelle prossime settimane. Nel frattempo l’asilo ha avviato le procedure per la sospensione delle tre donne dal posto di lavoro che occupavano da qualche tempo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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