La Feltri risorgerà dalle ceneri Ma scatta la cassa integrazione

di Valentino Rodolfi
L’incendio del 19 aprile alla Feltri Marone. Ma l’azienda risorgerà
L’incendio del 19 aprile alla Feltri Marone. Ma l’azienda risorgerà
L’incendio del 19 aprile alla Feltri Marone. Ma l’azienda risorgerà
L’incendio del 19 aprile alla Feltri Marone. Ma l’azienda risorgerà

La Feltri di Marone risorgerà, letteralmente, dalle ceneri. L’azienda ha confermato che intende ripristinare le condizioni produttive messe «ko» dall’incendio del 19 aprile e che i lavoratori non devono temere per il futuro: non si parla di esuberi, tutti verranno riassorbiti al lavoro (nei tempi tecnici) e nel frattempo, per un arco di 12 mesi, ci sarà la cassa integrazione per il periodo di fermo. QUESTO L’ESITO, da tutti definito molto positivo, dell’incontro di ieri nella sede dell’Associazione industriale bresciana, fra la società Feltri Marone, assistita da Aib, organizzazioni sindacali e rappresentanti dei lavoratori. È stato raggiunto un accordo propedeutico al ricorso alla cassa integrazione guadagni per 12 mesi per tutti i lavoratori occupati nello stabilimento di Marone. L’azienda, per dare supporto economico ai propri dipendenti e alle loro famiglie, anticiperà il trattamento di integrazione salariale, in attesa delle autorizzazioni degli enti competenti. L’Aib si è attivata affinché, dopo l’incontro di domani in Prefettura, si proceda già lunedì ad aprire la procedura per accedere all’ammortizzatore sociale. «L’INCENDIO - dichiara la società Feltri Marone - ha gravemente compromesso la struttura aziendale, ma è nostra ferma intenzione continuare nell’attività di un’impresa che vanta quasi un secolo di storia. Sono in corso verifiche, ma contiamo di riuscire a riprendere il lavoro nei reparti di tessitura e termofissaggio, non interessati dall’incendio, già da maggio». «Come Associazione industriale - ha dichiarato il presidente Giuseppe Pasini - stiamo facendo quanto possibile per supportare l’impresa e i lavoratori. È di fronte a eventi di simile gravità che le parti sociali, le istituzioni e il territorio sono chiamati a unire le forze per tutelare il tessuto produttivo e il lavoro». Soddisfatti anche i sindacati: «L’esito dell’incontro può riportare tranquillità ai dipendenti, che dopo l’incendio erano molto preoccupati per il futuro dell’azienda e dei loro posti di lavoro - commenta Cristian Meloni della Filctem Cgil -. Stiamo parlando di 111 dipendenti, 7 apprendisti e 11 lavoratori in somministrazione - ricorda Meloni -: per tutti loro, dopo una settimana tremenda, si aprono prospettive positive. Restano aperte alcune questioni, come lo stipendio di aprile e l’accesso agli ammortizzatori per i lavoratori in somministrazione, ma anche di questo parleremo venerdì in Prefettura e poi lunedì all’assemblea dei lavoratori, a Villa Vismara a Marone». E le ferrovie? L’incendio ha danneggiato anche la Brescia-Edolo e una nota diffusa da Trenord informa che la linea è ancora parzialmente interrotta: «Anche nei prossimi giorni, fra le stazioni di Sale Marasino e Pisogne, il servizio sarà garantito da bus sostitutivi. Sul resto della linea circoleranno invece i treni». Ma attenzione: da domani, da Edolo e Breno, le corse in direzione Brescia partiranno con un anticipo di circa 15 minuti, mentre quelle da Pisogne con 15 minuti di ritardo. E ancora: i treni 1015 (Breno 5.58) e 1019 (Breno 6.37) saranno effettuate su bus da Breno a Sale Marasino. Da Brescia le corse 1072 (Brescia 17.12) e 1080 (Brescia 19.58) saranno invece effettuate su bus da Sale Marasino a Breno. La corsa 1008 (Iseo 5.35 per Edolo) sarà effettuata su bus da Iseo a Pisogne. Si consiglia di consultare il sito trenord.it. •

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