L’inchino alle vittime dei nazifascisti

di F.SCO.
La lapide che ricorda l’uccisione di Turla e Zabelli nel 1944
La lapide che ricorda l’uccisione di Turla e Zabelli nel 1944
La lapide che ricorda l’uccisione di Turla e Zabelli nel 1944
La lapide che ricorda l’uccisione di Turla e Zabelli nel 1944

Provaglio non dimentica: alle 17, nella piazzetta di via Olimpia, una delegazione dell’Anpi assieme alla pubblica amministrazione e ai provagliesi ricorderanno Enrico Turla e Ugo Zabelli assassinati durante il rastrellamento del 20 agosto 1944. Un epilogo tragico che va inquadrato in un momento particolarmente delicato della storia del paese delle lame. In località Gremù, nei boschi di confine fra Provaglio e Fantecolo, era stato ritrovato il corpo del presidente della Corte dei Conti e tenente della guardia nazionale, il 56enne Osvaldo Sebastiani, sfollato con la famiglia in una villa di Monterotondo. Sebastiani era stato prelevato da una dozzina di persone verso le ore 21 del 16 agosto ed ucciso. La rappresaglia non si fece attendere. I nazifascisti passarono al setaccio l’intero paese non risparmiando neppure i luoghi sacri. Trentacinque le persone fermate e caricate a forza sui camion. Nonostante le insistenze di don Paolo Raffelli affinché venissero rimessi tutti in libertà, 14 furono arrestati e vicino alla Chiesa Enrico Turla venne fucilato, mentre poco distante al ritorno da una giornata di pesca in sella alla sua bici, il quindicenne Ugo Zabelli, ragazzo sfollato a Provaglio, non si bloccò all’alt dei nazifascisti che non esitarono a far fuoco. Due omicidi che ancora oggi, a tanto tempo di distanza, rimangono assurdi e chiedono giustizia che però non potrà più essere assicurata. •

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