L’atroce mistero di Jessica Trovate tracce biologiche nell’auto di un indagato

di M.P.
Carabinieri  della Scientifica di Brescia impegnati nei rilievi
Carabinieri della Scientifica di Brescia impegnati nei rilievi
Carabinieri  della Scientifica di Brescia impegnati nei rilievi
Carabinieri della Scientifica di Brescia impegnati nei rilievi

Tracce di materiale biologico che verranno spedite ai carabinieri del Ris di Parma. È quanto emerso dai rilievi dei carabinieri della Scientifica di Brescia sull’auto del secondo, in ordine cronologico, indagato per la morte di Jessica Mantovani. IL CORPO della 37enne di Villanuova sul Clisi, è stato trovato il 13 giugno scorso nel canale della centrale idroelettrica di Prevalle. Dopo i primi accertamenti sanitari è emerso che la 37enne non era morta annegata. Questo perché non sono state trovate tracce di acqua nei polmoni. Una morte che quindi è avvenuta prima che il corpo finisse nel canale per ragioni che rimangono da chiarire. Ma nel frattempo due persone sono state iscritte sul registro degli indagati della procura di Brescia. Si tratta di Giancarlo Bresciani e Marco Zocca. Il primo è l’ultima persona che ha visto Jessica da viva. L’ha incontrata nella propria abitazione. Il secondo abita a poca distanza dall’abitazione di Bresciani, a Prevalle ed è il proprietario dell’auto perquisita. Gli accertamenti dei carabinieri non riguardano solamente l’auto di Zocca, ma anche i telefoni e il computer. SEMPRE con il luminol, i carabinieri della Scientifica di Brescia sono stati anche impegnati nei mesi scorsi nell’abitazione di Bresciani. L’accusa è di omicidio. Ma, certamente si potranno avere più elementi per chiarire questo giallo dopo che i carabinieri del Ris di Parma avranno esaurito gli accertamenti sui reperti rilevati e raccolti dai colleghi della Scientifica di Brescia. Altrettanto importanti sono gli accertamenti sui dispositivi elettronici da cui, al giorno d’oggi, nessuna indagine può prescindere. Determinante, nella vicenda, anche la testimonianza del padre di Jessica, secondo cui la figlia, quel giorno era tranquilla. Non avrebbe avuto, in sostanza, alcun motivo per compiere un gesto estremo. E del resto l’autopsia va nella direzione di una morte che non è avvenuta gettandosi nel canale dove il corpo è stato poi ritrovato. Le prossime settimane quindi saranno importanti © RIPRODUZIONE RISERVATA

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