L’assalto alle
pensioni frutta
250 mila euro

di Simona Duci
L’Ufficio postale di Palazzolo teatro dell’assalto alle pensioni
L’Ufficio postale di Palazzolo teatro dell’assalto alle pensioni
L’Ufficio postale di Palazzolo teatro dell’assalto alle pensioni
L’Ufficio postale di Palazzolo teatro dell’assalto alle pensioni

Una rapina «vecchio» stile compiuta con l’efficacia e la freddezza di un commando addestrato. Un colpo studiato in ogni minimo dettaglio che ha fruttato una refurtiva di 250 mila euro, il denaro contante destinato al pagamento delle pensioni. L’UFFICIO POSTALE di Palazzolo è stato teatro ieri mattina del raid messo a segno da una banda composta da quattro individui armati di pistole, martello e spranghe di ferro. I rapinatori, evidentemente a conoscenza che ieri era giorno del ritiro delle pensioni, non hanno praticamente sbagliato una mossa. Prima dell’apertura degli sportelli si sono appostati nel retro degli uffici di via Zanardelli e atteso che il portavalori consegnasse il denaro contante custodito nelle cassette blindate. Poi hanno fatto irruzione passando attraverso l’ingresso di sicurezza: in quel momento non c’era nessun cliente. Puntando le armi contro i dipendenti hanno fatto razzia del contante appena consegnato dal portavalori. Tra gli impiegati si sono vissuti momenti di panico e paura anche se il blitz è durato meno di 5 minuti apparsi tuttavia interminabili agli ostaggi. L’impressione - stando alle testimonianze del personale delle Poste - è stata quella di rapinatori pronti a tutto: hanno puntato la pistola al volto dei dipendenti intimandogli «di stare calmi e fare in fretta, senza fare scherzi e consegnare tutti i soldi». Parlavano un italiano comprensibile senza inflessioni straniere o dialettali. Il rischio era che la situazione potesse degenerare per un contrattempo. I banditi però sono riusciti a fuggire. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Palazzolo che ora stanno portando avanti l’indagine sul caso. Mobilitata anche la Sezione investigazioni scientifiche dell’Arma alla ricerca di indizi o impronte lasciate dai rapinatori. Le Poste dopo l’accaduto hanno dovuto chiudere subito le porte al pubblico. I dipendenti presenti inoltre erano in evidente stato di shock dopo la rapina. Molti anziani hanno dovuto rinunciare ad incassare la pensione. Se ne riparlerà probabilmente stamattina. LE INDAGINI si annunciano molto complesse: al vaglio dei carabinieri ci sono le immagini girate dalla rete di videsorveglianza interna agli uffici, anche se i rapinatori come detto avevano il volto coperto da un sottocasco. Non si esclude la possibilità che la banda abbia potuto contare sulle informazioni di un basista, ma appare più plausibile che le informazioni sugli spostamenti del portavalori siano state carpite attraverso sopralluoghi compiuti nei mesi scorsi. In tarda serata nei pressi del cimitero di Palazzolo è stata trovata un’auto data alle fiamme: si esclude che si possa trattare di quella utilizzata per la fuga dai rapinatori. In attesa di controlli il mezzo è stato posto sotto sequestro. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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